La Stampa, 8 giugno 2016
Il giorno è arrivato. Per l’ultima volta varcherete la porta della vostra classe lasciandovela alle spalle. Prima di andare pero’ vorrei condividere con voi un pensiero semplice ma importante. E’ un messaggio che molte volte ho ripetuto ai miei studenti, anche se più grandi.
E’ giunto il tempo di prendere la vostra strada, è ora di affrontare le sfide che la vita vi riserva, è il momento di uscire da questa bolla magica che è la scuola e camminare sulle vostre gambe.
Non siete andati a scuola solo per assorbire qualche nozione. Eravate alla ricerca di qualcosa di più. Volevate esplorare il mondo, scoprire problemi nuovi e risolverli. Quelle nozioni, che in parte forse, avete già dimenticato, sono a diversità di ieri reperibili ovunque intorno a voi in questa infinita rete di sapere, dovete semplicemente catturarle con i vostri dispositivi e usarle. Oggi al mondo serve pero’ qualcosa di più di individui ricchi di nozioni. Servono uomini brillanti come voi che sono rimasti curiosi, creativi, e intraprendenti. C’è bisogno di persone che come voi hanno voglia di fare e sono pronti ad affrontare qualsiasi sfida. Siete pronti?
Curiosità, creatività, intraprendenza. Ma ci pensate? Siete nati e diventati bambini con queste incredibili caratteristiche, con la voglia di meravigliarvi davanti alla bellezza dell’universo. Poi con il primo giorno di questa scuola qualcosa è cambiato. Il vostro cervello si è impigrito perché invece di continuare a scoprire il mondo giocando, vi hanno obbligato a stare seduti ai vostri banchi, riempiendovi di nozioni da ripetere. Come delle macchine.