di Benedetta Fiani

Avete presente quando stesi sulla spiaggia in riva al mare venite colpiti da una folata carica di sabbia, o quando usciti dall’acqua battete i denti per il vento che vi arriva addosso? Ecco, quella è la brezza di mare.

Il segreto del vento è relativamente semplice: ovunque ci sia una differenza di pressione si forma una corrente. L’aria fugge dalle aree di alta pressione verso quelle di bassa pressione e più grande sarà questa differenza, più forte sarà il vento. È come con un palloncino: quando lo gonfiamo, aumentiamo la pressione al suo interno, ma non appena possibile, l’aria uscirà verso l’esterno, in un soffio. Anche l’aria che ci circonda è sottoposta a una pressione, quella che chiamiamo pressione atmosferica e che in ogni punto del pianeta indica il peso della colonna d’aria che lo sovrasta. A livello del mare questa è massima e su un centimetro quadrato pesa in media un chilogrammo d’aria; in montagna, invece, la pressione si riduce, poiché con l’aumentare dell’altitudine, la quantità di aria al di sopra delle nostre teste diminuisce.

Durante una vacanza al mare spesso capita di notarlo: un debole vento che durante il giorno spira dal mare verso la terra, mentre nella notte soffia nella direzione opposta. Questa brezza è sempre causata dalla pressione che, in questo caso, dipende dalle caratteristiche di terra e mare. L’acqua si riscalda e si raffredda più lentamente rispetto al terreno, per cui durante il giorno l’aria sopra il mare subisce ancora il freddo della notte, mentre quella sulla terraferma diventa più calda e leggera grazie ai raggi solari. Questa differenza di pressione causa la brezza di mare, un venticello che al mattino arriva dal largo verso la costa. Diversamente, alla sera, la superficie del mare conserva ancora il calore accumulato durante la giornata, mentre il terreno lo cede più facilmente. Anche in questo caso, quindi, c’è un gradiente di pressione atmosferica per cui vi sarà aria meno densa sull’acqua e più pesante sulla terra e spirerà una brezza di terra, che dall’entroterra va verso il mare aperto.

Questo vento non si trova solo al mare. Ovunque ci siano ampi bacini chiusi d’acqua abbiamo la brezza di lago e lo stesso succede in montagna dove si avranno la brezza di valle e quella di monte.

Il meccanismo è lo stesso, ma in quest’ultimo caso la differenza di pressione è tra le cime dei monti e le valli. Le vette, infatti, alla mattina sono riscaldate dal sole prima delle gole, mentre alla sera queste ultime tratterranno maggiore calore, pertanto al mattino la brezza va dalle valli ai monti, mentre in serata accade il contrario.

Lettura consigliata: La scienza sotto l’ombrellone, di Andrea Gentile, Codice edizioni 2014

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PNR