di Roberto Ruggiero
Finalmente per il buon manager è giunto il momento di preparare la valigia per la vacanza. Abbiamo già affrontato l’argomento sulla difficoltà per un professionista di staccare la spina. Sia per questioni di salute che per dedicarsi maggiormente a se stessi e alle persone più care è necessario andare in vacanza. Bisogna vivere il momento del meritato riposo come il miglior modo per ritrovarsi semplicemente come un essere umano dimenticandosi di essere un elemento di un mondo economico frenetico e orientato ai risultato. Sopratutto il buon manager ha bisogno di ricaricarsi in vacanza e di uscire dagli schemi per ritrovare nuove energie e sviluppare il pensiero creativo.
Per quanto si possa essere amici anche sul lavoro, non andrei in vacanza con un collega, o addirittura un superiore, altrimenti sarebbe un po’ come portarsi il lavoro in vacanza. Un mio collega mi raccontava di aver come vicino di ombrellone il suo miglior cliente e nei primi tempi trovava piacevole poter discutere con lui di lavoro sdraiato al sole. Il giorno in cui il cliente ha iniziato a sobillarlo di richieste ogni qualvolta si tornava dal bagnasciuga il mio collega ha cambiato velocemente luogo di villeggiatura.
Molti psicologi invitano durante la vacanza a rompere con tutti gli stimoli che potrebbero ricondurre la vostra mente al lavoro. Ecco quindi tre consigli che potrebbero esservi utili per ricaricarvi al meglio.
Primo: leggere un buon libro. Siamo così abituati ai tablet e siamo sempre meno abituati a leggere un libro. Eppure la lettura è ancora il miglior mezzo per disintossicarsi dalla tecnologia e sopratutto far riposare gli occhi dagli schermi dei tablet. Un libro è sempre di ispirazione o suggerimento nella conduzione della propria vita personale o professionale. Se proprio è difficile allontanarsi dal guscio del management, allora scegliete un libro che possa sviluppare le vostre potenzialità professionali oppure rinfrescate la conoscenza di una lingua straniera.
Secondo: dedicarsi a nuove esperienze. La vacanza dà la possibilità di spendere il tempo diversamente ed è quindi il momento giusto per dedicarsi a qualcosa che può solo accrescere la persona. Provate nuovi sapori, magari una cucina diversa. Dedicatevi a nuovi odori, magari viaggiando nei souk marocchini tra le spezie dove ci sono esplosioni di colori ed odori. Potreste anche decidere di iniziare un nuovo sport oppure buttarvi in un avventura tra gli alberi o giù da un fiume. Sarete i più invidiati alla macchina del caffè, quanto tornerete in ufficio per raccontare la vostra nuova esperienza. Ma sopratutto avrete arricchito la vostra conoscenza ed abituato la vostra mente ad aprirsi a qualcosa di nuovo incrementando la vostra flessibilità e apertura al cambiamento.
Terzo: scrivere un messaggio a mano. Sembra un qualcosa di banale, ma nell’era del digital transformation, a parte la firma e qualche nota, abbiamo perso l’uso della penna. Digitare su una tastiera ci porta a scrivere spesso in maniera rapida ed automatica. Buttare giù delle note di viaggio su un taccuino, scrivere a mano una lettera ad un amico oppure semplicemente provare a scrivere una poesia o un racconto breve su carta possono essere delle attività che ci portano maggiormente alla riflessione prima dell’azione ed affinano le capacità motorie aiutando il processo di memorizzazione. Magari realizzerete, come dicono alcuni scienziati, che scrivere a mano vi rende più intelligenti e, quando tornerete al lavoro ricaricati, preferirete in molte più occasioni la penna alla tastiera.
Il presente testo è frutto di pensieri e opinioni personali non associate al mio datore di lavoro e nessun’altra persona o azienda citata all’interno dell’articolo. Il presente testo non ha lo scopo di supportare nessuna organizzazione o promuovere alcun prodotto/servizio.”
Roberto Ruggiero è un professionista che opera come Sales & Marketing Manager da oltre 15 anni nel settore dell’Healthcare.