Il Ministro vuole porvi riparo ma senza riformare in modo complessivo e organico la didattica (metodi di insegnamento, orario, organizzazione). Preferisce perseguire, come i suoi predecessori, cambiamenti frammentari che perciò perdono di efficacia o che addirittura sono controproducenti (come il 3+2 universitario). Così sarà per la riduzione degli anni alle superiori o alle medie che al Ministero stanno progettando.Questo modo di operare non ci piace, ma vogliamo comunque contribuirvi con una serie di proposte semplici che possono aiutare a trasformare la didattica. Oggi proponiamo la prima.
Aboliamo i compiti. Non c’è alcuna evidenza scientifica che i compiti migliorino le conoscenze e aiutino a sviluppare maggiori competenze.
In altre parole:
- Non servono a nulla – non producono maggiori conoscenze né competenze;
- Sono dannosi – procurano solo disagi;
- Limitano la crescita – ostacolano da altre attività creative che la scuola non offre;
- Discriminano – favoriscono le famiglie più benestanti ed istruite.
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