PNR è così entrata in una nuova fase. Da una semplice email di aggiornamento dedicata a pochi amici, sta diventando un canale di discussione pubblica, conuna mission ben precisa, e soprattutto con tanti contributi e interazioni da parte della nostra comunità. Il nostro futuro nasce qui.
Su La Stampa ho avuto modo di argomentare che i Baroni universitari sono una metastasi che sta impoverendo i nostri atenei. Ma vogliamo davvero liberarcene?Molti lo affermano a parole, non nei fatti.
I baroni sono presenti nelle università da sempre. In passato coltivavano l’eccellenza e ottenevano qualità. Con la massificazione dell’istruzione e la necessaria spartizione del potere alimentano mediocrità. Per sbarazzarci di loro e della loro corruzione non funziona l’approccio idealista e storicista per cui lo Stato garantisce trasparenza e meritocrazia attraverso i concorsi. Non esistono concorsi perfetti e giudici giusti.
I concorsi vanno aboliti nelle università (il concorsone nazionale) come nella PA. Ciascun ente deve poter assumere liberamente sul mercato, come succede per le imprese. Non è semplice. I burocrati vi si oppongono. Va modificata la Costituzione, eliminato il valore legale del titolo di studio e cambiato il ruolo giuridico degli atenei e della PA. Va fatto se vogliamo diventare attrattivi e competitivi.
Nelle nostre università c’è un altro male che si sta diffondendo rapidamente. E’ quello dell’appiattimento, cioè dell’annichilmento del dibattito, e quindi di opinione discordante. E’ un paradosso. Le scuole dovrebbero stimolare il confronto. Non è più così.
Dovremmo essere allarmati. In questa fase storica di rapidi e profondi cambiamenti c’è proprio bisogno di un discorso pubblico e di un confronto aperto dalle cui idee dovrebbero emergere:
- Un’analisi articolata di quello che sta succedendo e
- Una serie di soluzioni da sperimentare nel tempo, misurandone i risultati.
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