Le democrazie rappresentative sono in crisi? Il referendum Lombardo-Veneto di oggi, il voto catalano, ma soprattutto gli esiti elettorali in Europa e negli USA ci spronano a riflettere sul tema della partecipazione.

Lo facciamo con la firma prestigiosa di Paolo Cirino Pomicino che si unisce a PNR, a Silvia Ferrara, Raffaello Morelli, Saulle Panizza, Giacomo Bandini, Benedetta Fiani, Roberto Ruggiero, Maria Serra.

IL PROBLEMA

Le democrazie sono in crisi perchè noi cittadini (e i nostri rappresentanti) non abbiamo ancora maturato i meccanismi attraverso i quali partecipiamo (deleghiamo e rappresentiamo) alle decisioni che riguardano la nostra convivenza.

Chi si trova a governare, cioè a rappresentare – che sia una democrazia semplice, una epistocrazia, o una egocrazia – fatica a comprendere che la migliore convivenza, e quindi la maggiore libertà (e prosperità) si coltivano mettendo il cittadino nelle condizioni di scegliere liberamente, esprimendo cioè la propria diversità.

Il compito della politica è proprio quello di favorire la maggiore pluralità e non di restringerla. In questa fase storia è passata però, l’idea o la volontà che per decidere efficacemente e alla svelta si deve limitare la pluralità.

Così facendo, cioè restringendo la diversità, si annichilisce di fatto la conoscenza, ma soprattutto, si confinano le decisioni a poche elite. La democrazia rappresentativa è di fatto, un oggetto per pochi. Da qui la tendenza ad istituire epistocrazie, egocrazie, ierocrazie, sistemi che tolgono la scelta ai cittadini invece di ampliarla (il potere come fine).

Il rifiuto della scienza e il cattivo uso della tecnologia non sono la causa dell’indebolimento della partecipazione. Ne sono la conseguenza. Sono le elite al potere che – cercando disperatamente la scorciatoia per il consenso – hanno negato la scienza e la conoscenza.

E’ L’ORA DEL POPULISMO  

Il cittadino trova così nella democrazia diretta o nella lottocrazia il conforto e l’illusione di poter contare. Bastano?  Non sembra.

COME RISOLVERLO?

Dobbiamo continuare ad impegnarci per una democrazia Liberale, dei piccoli passi, della pluralità e della diversità, che amplia e non riduce la partecipazione, e che trova, soprattutto, nella scienza e nella conoscenza gli strumenti per mettere i cittadini nelle condizioni di scegliere liberamente.

GRAZIE!!!

Il settimanale Tempi chiude purtroppo (giovedì l’ultimo nr), l’edizione online resta, almeno per ora. Vogliamo condividere il nostro affetto per il Direttore Alessandro Giuli che ha avuto il coraggio di pubblicare molti miei pezzi considerati scomodi e ha sempre valorizzato il metodo Liberale aiutandoci a diffonderne i principi. Sosterremo qualsiasi scelta editoriale voglia intraprendere. PNR è anche la sua casa. Grazie Direttore!!!

CHE 7 GIORNI…

Ho avuto la grande opportunità e l’onore di dibattere con il Sen. Mario Monti, il Dir. del Corsera Luciano Fontana e l’Amb. Stefano Stefanini. Non perderti neanche gli interventi a MatrixUnoMattina e su La Stampa.

Leggi PNR #41

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PNR