di Bruno Serato
Tutto ebbe inizio quel 18 di aprile di 12 anni fa, quando accompagnai mia madre Caterina ad una cena di beneficenza al Boys & Girls Club, un centro americano che si occupa di bambini in difficoltà. E per la prima volta mi imbatto nei “Motel Kids”, ragazzi poveri ed emarginati costretti a vivere nel degrado e nell’abbandono dei Motel, diventati il rifugio delle famiglie più povere dell’Orange County, Los Angeles. Spiegai a mia madre che questi bambini fortunatamente a pranzo mangiano 5 giorni su 7 a scuola, ma poi quando tornano al loro motel, dove non c’è una cucina, spesso la sera vanno a letto senza cena. E fu in quel momento che mia mamma, con estrema semplicità pronunciò la frase che cambiò per sempre la mia vita: “Ma perché non gli fai tu un piatto di pasta?”.
Da quel giorno preparo per i bambini la pasta al pomodoro ogni sera. Ero già uno chef famoso, il mio ristorante “Anaheim White House”, trovandosi a pochi chilometri da Los Angeles era frequentato da molti VIP, divi del cinema e dello show business americano. Sono partito con 20 piatti di spaghetti al pomodoro a sera e sono andato avanti, oggi serviamo circa 3500 pasti quotidiani per altrettanti ragazzi che, altrimenti, se ne andrebbero a dormire a stomaco vuoto. Li prepariamo al ristorante, poi alle 4 del pomeriggio li consegniamo presso 50 centri di 20 cittadine dell’Orange County. Fino all’inizio di quest’anno, quando un incendio purtroppo ha distrutto il ristorante. In una notte è andato in fumo il frutto del lavoro di una vita ma il mio pensiero è andato subito ai bambini. Per fortuna si è messa in moto una meravigliosa catena di solidarietà che mi ha consentito di andare avanti, appoggiandomi ad altre cucine, mentre ricostruivo il ristorante, che spero di riaprire entro la fine dell’anno.
Inizialmente ero io a farmi carico delle spese del “Caterina’s Club”, la Onlus che porta il nome di mia madre. Ora la situazione, fortunatamente, è cambiata grazie alla generosità di tanti donatori che mi sostengono. Il momento di svolta è arrivato nel 2011 il giorno in cui la CNN mi premiò fra i “10 eroi” dell’anno, quelli che nessuno conosce ma fanno qualcosa che incide sulla vita della gente, concretamente. La visibilità mediatica aumentò notevolmente. Fui contattato dall’azienda italiana leader della pasta che si offre di aiutarmi. A loro devo moltissimo, grazie a loro la pasta e la salsa al pomodoro per i miei ragazzi non mancano mai. Altri generosi pastifici si sono uniti ad aziende dei settori più disparati per sostenerci. In realtà non c’è nulla di eroico in quello che facciamo. I veri eroi sono questi bambini che ogni giorno lottano contro la fame per sopravvivere. Aiutarli mi arricchisce dentro.
A marzo 2015 ho festeggiato il traguardo del primo milione di pasti serviti con una grande festa per 500 ragazzi. E nel frattempo, ho realizzato anche il mio secondo sogno, quello di dare una casa ai Motel Kids, con una cucina vera… per fare la pasta. Ad oggi abbiamo aiutato 140 famiglie a trasferirsi in una casa vera, dove prepararsi da soli dei fumanti spaghetti al pomodoro, in memoria dei pasti sociali con i quali sono cresciuti. Ho avviato anche un altro bellissimo progetto, quello della Hospitality Academy. Offriamo formazione nel campo della ristorazione ai ragazzi affinché possano trovare un posto di lavoro e aiutare le proprie famiglie.
Come ho ripetuto anche al World Pasta Day in Brasile, dove io e David Hertz siamo intervenuti come Ambasciatori della bellissima iniziativa di beneficenza “The Power of Pasta”, promossa dall’International Pasta Organisation, l’importante è che ognuno di noi smetta di parlare e inizi a fare qualcosa di concreto. E la pasta ha un grande potere, è sana è buona e piace a tutti, è un cibo accessibile, sostenibile, in grado di nutrire il pianeta.
Che siano gli oltre tre milioni di piatti di pasta donati in beneficenza dai pastai aderenti all’IPO, oppure un solo piatto di pasta preparato per il nostro vicino di casa che ne ha bisogno, l’essenziale è fare il possibile affinché nel mondo sempre meno bambini vadano a letto a stomaco vuoto, uno dei paradossi più vergognosi della nostra epoca di sprechi.
Il mio e quello di altri chef come David Hertz, che con “Gastromotiva” offre formazione gastronomica agli abitanti delle favelas di San Paolo, Rio de Janeiro, Bahia e Città del Messico e collabora con Massimo Bottura al progetto Refettorio, dove si cucina nelle mense dei poveri reimpiegando ii prodotti rimasti inutilizzati nei ristoranti, sono esempi di quella che viene definita “Gastronomia Sociale”. Un fenomeno che speriamo si sviluppi sempre di più, che vede noi celebrity chef non più solo protagonisti dello star system ma anche promotori e sostenitori di importanti progetti solidali.
Per raccontare la mia vision ho pubblicato in questi giorni negli USA un libro intitolato appunto “The Power of Pasta”, i cui proventi saranno tutti devoluti alla fondazione Caterina’s Club. In copertina riporto una dedica ricevuta da una persona speciale che mi riempie di orgoglio :
“The Power of Pasta is an uplifting tribute to the most inspirational use of
Italy’s most famous culinary export: Bravo Bruno!!”
Con affetto,
Sophia Loren.
La pasta, un prodotto di origine italiana che ha saputo valicare i confini nazionali per adattarsi alle culture e abitudini locali, ha il potere di nutrire in modo equilibrato, gratificare il palato, proteggere il pianeta, ma prima di tutto di sfamarlo regalando a tutti un sorriso.
Bruno Serato è un filantropo, ristoratore, chef e autore italiano.