Ci sono gruppi sociali che vivono in uno stadio primitivo, e dimostrano un enorme divario evolutivo rispetto al resto degli esseri umani. Non è stata una scelta. Sono rimasti esclusi dal processo di comunicazione. Perchè?
Sono rimasti isolati per millenni. L’intelligenza collettiva, cioè l’intelligenza distribuita ovunque c’è umanità non ha trovato le idee e i meccanismi di relazione per svilupparsi. Riassumendo con una formula matematica: A+B=N. Mettere insieme un’idea A con un’idea B produce N idee.
Il processo di comunicazione è il motore dell’evoluzione del nostro cervello. Rompendo l’isolamento (per svariate ragioni) l’umanità ha comunicato, scambiando memi, una sorta di geni sociali, cioè pacchetti che contengono informazioni che riguardano la società, la cultura, la tecnica, il vivere di un particolare gruppo. Così si è arrivati all’agricoltura il momento in cui l’umanità è passata da un’innovazione ogni 20mila anni a una ogni 200.
12mila anni più tardi siamo ad un’innovazione ogni 20 secondi, e ad un’elaborazione continua di nemi. Davvero?
- 3.77 miliardi di utenti internet, 50% popolazione mondiale;
- 2.80 miliardi di utenti di social media, 37%;
- 4.92 miliardi di utenti mobile, 66%;
- 2.56 miliardi di utenti social media da mobile, 34%;
- 1.61 miliardi di utenti di e-commerce, 22%. (altre fonti hanno dati leggermente diversi)
C’è quel circa 50% di popolazione che non ha ancora accesso alla rete o non la sa utilizzare. Sono isolati dal rapido scambio di memi, e già per loro le innovazioni risultano più lente.
E il 50% che è connesso alla rete? Scambia e rielabora i memi , o così dovrebbe ma si trova ad affrontare un’altra sfida: se il problema per l’umanità è stata la lentezza della comunicazione, oggi è l’esatto opposto, la velocità. Siamo difronte ad una singolarità comunicativa.
- sottoponiamo a stress le nostre capacità cognitive – sovraccarico e ritmi
- siamo costretti ad impiegare codici semplici che banalizzano il contenuto dei messaggi
- fatichiamo ad elaborare la conoscenza che dovremmo derivare dai memi che riceviamo
Inoltre viene trascurato l’essenziale, cioè l’attitudine a sviluppare ed esercitare lo spirito critico, cioè il distinguere e valutare ciò che accade.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE In questo contesto, i grandi produttori di informazione esercitano un immenso potere di influenza sui meme e quindi le scelte degli individui e sulle regole della convivenza. Non è cambiato molto rispetto ai secoli precedenti. Chi sa e può elaborare le informazioni e trasformarle in conoscenze esercita un potere di disequilibrio sulla convivenza.
CHE FARE? Vi è la via storicista: attaccare i produttori di informazione per prenderne il controllo. Sappiamo come andrebbe a finire: ci troveremmo un nuovo potere. Vi è la via religiosa: perseguire l’isolamento per riconquistare il controllo. Torneremmo allo stato primitivo.
Vi è infine la via Liberale, del metodo sperimentale: promuovere il senso critico e diffonderlo quanto più possibile nei meme. E’ un processo lungo, fatto di prove ed errori. A poco a poco accresce la nostra libertà puntuale e nei secoli e nei millenni ci renderà più ampiamente liberi.
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