L’etichetta stabilisce il complesso delle regole relative al comportamento di un gruppo sociale. Rispettare l’etichetta significa rispettare quel cerimoniale, cioè il libro dove sono contenute le regole. Le etichette servono a classificare persone e cose, di cui ci forniscono i dati che ci permettono di riconoscere quelle stesse cose.

PNR49 – sulle etichette hanno contribuito Giorgia Andreis, Giorgio Donegani, Agostino Macrì, e gli autori di PNR, Roberto Ruggiero e Pocah.  E da oggi PNR è anche su SpotifyAscoltate la nostra Alternative Christmas PNR Playlist curata da Bando. Che sia il preludio di una vera “etichetta” discografica?

Come individui cerchiamo di adattarci a quelle regole per essere riconosciuti e quindi classificati da altri in un modo preciso. Da qui l’idea goffmaniana della vita come rappresentazione. Cambiamo maschera a seconda delle situazioni.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE   Le etichette alimentari riflettono i nostri comportamenti sociali. Dovrebbero classificarci un prodotto fornendoci le informazioni, per esempio nutrizionali, che lo riguardano. Invece, anche le aziende che producono e vendono alimenti vogliono “rispettare l’etichetta”. Ci presentano perciò un cerimoniale che vuole farci classificare quel prodotto in un modo diverso da ciò che realmente èMascherano il prodotto attraverso l’etichetta. L’obiettivo è quello di ottenere un miglior posizionamento sociale, che nel commercio significa una migliore reputazione, e quindi vendite più alte.

IL PERICOLO   è che come per i nostri pari, le etichette ci traggano in inganno. La recita che inscenano è molto diversa dalla realtà. Andiamo a teatro perchè nella fiction troviamo rassicurazione, cioè riconosciamo quelle certezze che confermano e confortano le nostre credenze e aspettative ideali. Così, nelle etichette cerchiamo quello che vogliamo sentirci raccontare.

NON E’ DALLA BENEVOLENZA DEL MACELLAIO, DEL BIRRAIO O DEL FORNAIO   le imprese alimentari producono queste fiction proprio per soddisfare la nostra ricerca di conferme. Il marketing trae vantaggio dalla Piramide di Maslow per trarne vantaggio commerciale.

E’ LECITO, MA FINO A CHE PUNTO?   Che sia la rappresentazione ad ingannarci o noi a farci ingannare cambia poco. Si tratta di stabilire quanto questo inganno può durare, cioè fino a che punto non prevarica la nostra libertà e il nostro convivere.

IL SENZA   per esempio, come ho avuto modo di scrivereè una rappresentazione che vuole soddisfare il nostro bisogno di salute e benessere. E’ un inganno? I prodotti alimentari vengono scambiati per un valore economico al quale dovrebbe corrispondere il contenuto che è rappresentato nell’etichetta. Come alla fiction corrisponde il sorriso, il divertimento, o il dramma, al prodotto alimentare senza, dovrebbe corrispondere la miglior salute o benessere che l’etichetta senza vorrebbe rappresentare.

QUI INTERVIENE LA LEGGE   Che tutela la nostra libertà e la convivenza tra cittadini, là dove il senso critico a cui tendiamo non è sempre così sviluppato. Se alla rappresentazione del senza non corrisponde l’aspettativa che ci sollecita – che è un’ossessione come ho scritto – allora la recita è un ingannoE noi dobbiamo tendere a sviluppare il metodo sperimentale per evitare l’inganno, e aiutare le imprese ad evitare brutte recite, come quella, assurda, del senza.

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PNR