Un altro dono questa settimana. Grazie a SECI, all’Arch. Gaetano Maccaferri e a Piero Tatafiore che insieme a YourCFO, YourAcademy e due altri amici filantropi sostengono la missione di PNR.
E’ Natale. Il DONO è l’argomento di cui non potevamo ragionare con gli autori di PNR.
Antropologi, filosofi e pensatori sono spesso in disaccordo sul concetto di dono. Nella sua origine linguistica più remota (gli Ittiti) contiene sia il gesto di dare – rimasto fino a noi – sia di prendere. Il dono è infatti, uno scambio. E solo nei tempi moderni si è cominciato a sviluppare quest’ultimo aspetto.
PERCHE’ DONIAMO? Tantissimi secoli fa per costruire relazioni sociali all’interno di una comunità primordiale, ancora immersa in varie credenze divine. Poi la tradizione ancestrale ha cominciato a modellarsi alle nuove idee sul divino.
IL BENE E IL MALE sono contenuti nel dono. La sensazione c’è stata sempre. Ancora nella tradizione classica un dono portava in se il male. Da Omero ad Esiodo, da Eschilo a Platone il dono è inganno (es. il mito di Pandora o l’iconografia di Apollo).
IL MERCATO E LA TECNICA Con la modernità e il progressivo formarsi di una società più attenta alla centralità economica emerge l’usanza del dono quale scambio tra individui che possono restare tra loro estranei ma che possono sentirsi in obbligo di contraccambiare. Non è il dominio della tecnica quale sapere e capacità di trasformare il mondo che divora le relazioni sociali – come sostengono gli antropologi –, quanto la trasformazione naturale dei rapporti sociali in un contesto in cui la scienza accompagna l’uomo e soddisfa la sua curiosità ma richiede una maggior sua consapevolezza.
IL DONO QUALE CONVIVENZA tra cittadini liberi che scelgono di scambiare per rafforzare lo stare insieme, con ciò facendo evolvere la funzione arcaica. Il dono ha anche la funzione di emozionare e quindi di riempire uno spazio dell’animo umano.
NON IL SOL DELL’AVVENIRE Nella interpretazione contemporanea il dono risponde spesso alla funzione solidarista, tipica delle religioni e delle ideologie, per cui è necessario donare, scambiando da chi ha rispetto a chi non ha. E’ un’illusione morale che certamente aliena i sentimenti ma che non risolve i problemi perchè dona assistenza senza attivare le capacità del cittadino.
GIVE BACK E’ invece il gesto individuale di donare un’opportunità rispetto a chi non le ha, senza rispondere alla morale solidale religiosa e ideologica. Si rafforza invece la convivenza e lo stare insieme nel tentativo perpetuo di costruire una società più aperta e prospera.
In questa ottica si concretizza la società aperta dei cittadini liberi, che scambiano doni per promuovere e rafforzare le proprie relazioni per meglio vivere insieme, anche se questi doni possono contenere il male, che è della natura umana.
AUGURI a loro e a TUTTI i nostri tanti LETTORI per un felice NATALE. E’ ormai prassi occidentale quella di augurare buone feste per non sollecitare la sensibilità altrui rispetto ad una celebrazione religiosa. NOI a PNR, seppure restiamo una pubblicazione agnostica, con molti autori atei, il Natale lo celebriamo in quanto momento culturale dei cittadini conviventi che è aperta al mischiarsi e al trasformarsi, che lascia a chiunque altro celebrare quel che vuole, nel rispetto della convivenza. Sono coloro che nascondono la realtà – del Natale – per giustificare un mondo ideale che vorrebbero i nemici della Società Aperta.
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