di Roberto Ruggiero
In ufficio si trascorrono molte ore insieme; si ride, si piange, si discute e si condividono tanti caffè. Un manager non è un robot e come tutte le persone ha emozioni e sentimenti. A volte però un manager, sopratutto se di nuova assunzione o in un nuovo ruolo, sente la forte necessità di integrarsi rapidamente e di dover da subito piacere a tutti. Quindi è facile pensare che la scelta vincente sia creare rapidamente una stretta relazione con i propri collaboratori per farsi accettare nel ruolo e per poterli poi influenzare più facilmente. Avere uno o più amici nel proprio team di lavoro e all’interno dell’azienda, non è sbagliato, ma è necessario conoscere il confine tra il rapporto professionale e quello personale di amicizia. Con le proprie scelte professionali il buon manager deve puntare a costruire la sua credibilità per ottenere rispetto. Nel tempo è normale che due colleghi possano naturalmente stringere una relazione che va al di fuori dell’ambito professionale, ma le decisioni professionali devono sempre restare in un ambito di oggettività senza condurre a favoritismi. Ecco alcuni consigli su come bilanciare il ruolo di manager e il ruolo di amico.