di Benedetta Fiani
Siamo sempre tutti d’accordo che una persona è innocente fino a quando non viene provato il contrario, e che un’accusa non è una condanna?
Non è una domanda retorica, ma una riflessione reale da fare nella complessa discussione di questi ultimi mesi intorno al tema delle molestie sessuali. Perché quello che sembra accadere è che si stia invertendo l’onere della prova scegliendo di credere a priori alle accuse delle donne. Alle accuse in generale.
Scegliere di invertire l’onere della prova presuppone che chi lo faccia non sia abitualmente ignorante, ma che stabilisca che su questo tema specifico esista una deroga: per ragioni di eccezionalità legate alla questione della violenza storica di alcuni uomini verso le donne, c’è chi ritiene legittimo accantonare il garantismo applicato su tutto il resto (dai furti alle frodi, dalle rapine alle stragi).
L’accusa di violenza mossa da una donna nei confronti di un uomo è esentata dal pensiero garantista? Ho fatto questa domanda a tante amiche donne e a tanti amici uomini. Un po’ scontato l’esito: quasi tutti dicono sì. Posso capire le ragioni delle mie amiche, mi sono sforzata di capire le ragioni dei miei amici. Pensieri naif come “nessuno avrebbe motivo di mentire su una cosa del genere” o “una donna ha solo da perdere”, corollari a sostegno della deroga al garantismo, sono pensieri pericolosi, storicamente dimostrati come fragili e fallaci e sono stati alla base della rovina della vita di innocenti.
L’accusa di violenza mossa da una donna nei confronti di un uomo è esentata dal pensiero garantista? Mi sono fatta la stessa domanda. E dico no, non possono, in nessun caso, esistere sospensioni al diritto di difendersi e di dimostrare la propria (eventuale) estraneità ai fatti, tornando in possesso di un’immagine pubblica senza macchia. Dire no in questo frangente, per una giovane donna, può non essere facile: vivo nell’ottica che una cosa del genere possa accadere anche a me, per questo non condanno chi dice sì, sebbene mi sembri una posizione pericolosa, perché per annullare del tutto un principio ne basta una sola, di deroga, e perché penso che ogni atteggiamento emergenziale non porti mai a qualcosa di buono.