di Marina Ripoli
Le vicende degli ultimi giorni confermano l’attualità del dibattito sulla relazione – difficile eppure inscindibile – tra politica e denaro. Rimborsopoli a parte, da sempre il perpetuarsi di scandali locali e nazionali esaspera la percezione negativa che gli Italiani hanno di tale binomio, e diventa sempre più difficile rispondere al nuovo quadro normativo sul finanziamento dei partiti disposto dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 13. Oggi partiti, movimenti, non ricevono più finanziamenti pubblici diretti e, in tempo di sfiducia, devono “guadagnarsi” la fiducia degli elettori, incluse donazioni e destinazioni annuali del 2xmille. Ma come fare?
Per rispondere a questa domanda, con Raffaele Picilli abbiamo scritto a quattro mani un nuovo volume sul fundraising politico. Dopo il primo saggio pubblicato con Competere nel 2014, questa volta abbiamo elaborato una vera e propria guida pratica: “Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati” (Rubbettino Editore).
Il manuale è introdotto dalla prefazione di Nando Pagnoncelli e Chara Ferrari di Ipsos ed è articolato in sette capitoli, otto focus tecnici e un’indagine qualitativa sullo spinoso tema del finanziamento ai partiti da parte delle imprese, a cui hanno partecipato anche Pietro Paganini e Roberto Race di Competere.
Come raccogliere, dunque, i fondi necessari per svolgere attività politiche e sostenere campagne elettorali? Quali strumenti di marketing e comunicazione adottare? Come gestire le donazioni delle aziende in assenza di una disciplina sulle lobby? Non basta organizzare cene, fare crowdfunding o affidarsi ad un banner online sul 2xmille. Bisogna abbandonare l’improvvisazione, andare oltre la semplice raccolta fondi e attivare un sistema di donazioni costanti. Per farlo occorre rispettare codici etici e regole di trasparenza, fare formazione, rivolgersi a professionisti del fundraising politico, ma soprattutto costruire con i cittadini legami di fiducia solidi e duraturi.
