Il Dubbio è il tema delPNR62. Lo facciamo per ricordare Piero Ostellinoche del Dubbio non ne ha fatto solo il Suo Corsivo ma un metodo con cui approcciare la vita. Così dovrebbe essere per coloro che si definiscono Liberali, promuovono il primato dei cittadini responsabili, la convivenza e il conflitto democratico, e contribuiscono a costruire la Società Aperta. A. Colantuoni, Luigi Mazzella e Raffaello Morelli affrontano il dubbio e il Liberalismo, mentre Mario Lupo racconta l’amicizia di una vita.
IL DUBBIO è una condizione mentale soggettiva con cui si mette in discussione qualcosa che al momento pare una verità. Il dubitare è quindi l’avvio del processo cognitivo che sostiene il metodo sperimentaledella scienza che è a sua voltala condizione primaria del Liberalismo inteso come metodo politico, sociale, e in una sua interpretazione più generica, come approccio dell’uomo al capire il mondo. Dubitando come individuidisconosciamo qualsiasi verità imposta circa il convivere comune per favorire l’emergere della più ampia pluralità di punti di vista e di conseguenza di modi di risolvere i problemi che riguardano la vita individuale e sociale. Dubitando come cittadinici sforziamo di interrompere l’illusione di stabilità che la verità ideologica o religiosa, o persino scientifica, ci assicura, soddisfacendo le nostre emozioni.PERCHE’ E’ IMPORTANTE?E’ la precondizione per migliorare la conoscenza che alimenta lo sviluppo tecnologico, economico e sociale. Alimenta la scoperta di prospettive sempre diverse che a loro volta promuovono modi differenti e sempre migliori di convivere.
LA PAZIENZA DEL TEMPOIl Dubbio presuppone la volontà di rifiutare qualsiasi dogma per coltivare la pluralità delle ipotesi che come sia la scienza sia la vita politica dimostrano, richiedono tempo e quindi la pazienza di continuare a ricercare. Il dogma invece impone delle verità immediate progettate per durare in eterno. Come nella scienza, anche nella vita politica e sociale è il dubbio dell’uomo a scardinare questi dogmi, sviluppando la conoscenza da un lato, e la convivenza dall’altro.
IL DUBBIO GUIDA LA CONOSCENZA E’ un cardine dell’epistemologia. Trova nel falsificazionismo che K. Popperdelinea nella Logica della Scoperta e nella Società Aperta e i Suoi Nemici la sua consacrazione metodologica. Le radici del dubbio sono però profonde, non si limitano agliScettici, ma si dilungano in un’accezione più ampia all’ignoranza diSocrateche pone le basi più antiche di quello che da Cartesioin poi passando perHumediventerà il dubbio come chiave del metodo scientifico, in totale opposizione all’idealismo e alla metafisica di Platone, Dante, Hegel, e tutti coloro che cercano di condividere se non di imporre un’idea di come la vita dovrebbe essere.
IL CURIOSO DUBITALa curiosità guida la scoperta scientifica attraverso il dubbio. E’ una caratteristica umana che va educata nel senso del dubbio e non nella conferma di ciò che già è stato preconfezionato.Danteattraversa tre piani umani (e divini) per soddisfare il proprio stato d’animo conla verità con cui istruire gli uomini per rinfrancarne le emozioni e garantire certezze. Alla curiosità infatti, gli esseri umani preferiscono l’ossequiosa calmadi quella che T. Kuhndefinisce la norma, o auspicano al massimo l’eccitante forza delle rivoluzioni che soddisfano le nostre pulsioni ristabilendo una nuova cornice normativa. Norme e rivoluzioni sono quell’illusione che noi umani ricerchiamo pur di anestetizzare la paura che l’assenza di certezze suscita.
RELIGIONE, IDEOLOGIE E POPULISMIriempiono lo spazio del dubbio, con fantomatiche certezze che però, fermano le conoscenze e limitano la convivenza.
CHE FARE?dobbiamo continuare a coltivare la curiosità per alimentare il dubbio e scoprire quei nuovi problemi a cui la nostra umana creatività proverà a rispondere. In questa ottica il pluralismo e la Società Aperta sono lo strumento e l’ambito in cui si consacra il dubbio quale strumento dei cittadini per elaborare le regole per la convivenza in cui matura la nostra maggiore libertà dalle costrizioni della verità altrui.