Sul tradimento. Reato, atto creativo, libertà e sacrificio – Giammarco Brenelli – PNR64
Tradimento è concetto negativo e antico nei vari ordinamenti giuridici, esso è il reato principale lesivo dell’interesse statale alla difesa previsto nei codici militari e anche nella normativa ordinaria che presiede al dovere di fedeltà. Il concetto è comune anche alla vita di tutti i giorni e attiene alla sfera sentimentale così come a quella amicale oltre che alla, non certo minore, sfera dei valori e degli ideali per cui vive una comunità e il singolo individuo.
Ecco, in tale ultimo aspetto, il tema diventa più complicato e conflittuale: quando per esempio il tema degli ideali confligge con quello dell’amicizia e della lealtà ad un gruppo, a partire dalla ben nota affermazione di Platone e poi di Aristotele secondo cui il valore dell’amicizia, quando confligge con quello della verità, deve essere sacrificato in nome di essa e della libertà di pensiero ed azione.
Dunque il tradimento nelle sue diverse forme è vicenda binaria connessa alla storia dell’umanità fin dai tempi di Adamo, Eva, e Antigone ed ha costituito anche occasione di rottura dell’ordine precedente e creatrice della storia.
Si uccide Cesare per salvare la Repubblica e Prometeo tradisce gli dei per donare il fuoco agli umani.
La psicanalisi, a partire da Freud, ha osservato che la stessa radice linguistica della parola latina “tradere” cioè “consegnare” è stata stravolta nell’attuale connotazione negativa del suo significato, solo dopo “la consegna” di Gesù da parte di Giuda ai suoi nemici che lo avrebbe portato poi alla crocefissione.
Lo psicoanalista Aldo Carotenuto (“Amare tradire” Milano 2002) elabora quasi un’apologia del tradimento e osserva che la stessa evoluzione del mistero cristiano non poteva che prendere le mosse da quell’atto, mentre per la storia degli uomini l’evoluzione della civiltà si è spesso originata dall’infrazione dei patti precedenti, come avviene in ogni processo di riforma o col drammatico e tragico rivolgimento della rivoluzione.
Del resto è dato acquisito che, col tradimento del Re, del maestro e dell’ordine conosciuto e, dunque nella rivolta, che progredisce, spesso dolorosamente il mondo anche se, nel mistero della vicenda umana può essere vero il contrario: ove fedeltà può essere disciplina o nobile impegno per la causa, per una persona o per l’umanità intera perché, non va dimenticato, per il Cristo il venerdì sul calvario fu scelta libera di sacrificio per gli altri e tra gli altri e altrettanto libera volontà di coincidere col disegno paterno.
Sul tradimento. Reato, atto creativo, libertà e sacrificio – Giammarco Brenelli – PNR64
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