Follia Artificiale – Pietro Paganini – PNR76
I libri degli amici si comprano, si leggono, si criticano. Si promuovono anche. Così voglio fare per Follia Artificiale di Luca Bolognini, un amico con cui ho evidentemente un conflitto di interessi. E’ in libreria (acquistalo). Bolognini è tra i primi ad investigare le problematiche legate all’intelligenza artificiale, ne evidenzia i pregi e ci segnala i rischi, aiutandoci ad identificare non tanto le soluzioni, quanto il metodo per elaborare le migliori soluzioni alle sfide che lo sviluppo tecnologico ci propone sempre più rapidamente, e che sembriamo incapaci di affrontare.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE? L’Intelligenza Artificiale è una straordinaria opportunità che trasformerà il modo in cui viviamo. Il come lo farà non dipende dalla tecnologia, ma da l’uso che ne faremo. Per cui facciamo bene a diagnosticare i potenziali problemi e a munirci degli strumenti per individuare rapidamente le soluzioni.
LA LIBERA SCELTA PRIMA DI TUTTO E’ un inno alla libertà di scelta, è un rifiuto del determinismo storico. La tecnologia non determina ciò che siamo o facciamo, semmai lo condiziona. Le regole per la convivenza servono proprio a tutelare la condizioni, affinché non diventi una imposizione. Seppur condizionato l’uomo deve compiere scelte, e non subirle. Bolognini segue M. Kranzberg per cui la tecnologia non è né buona, né cattiva, ma nemmeno neutra. Egli ci vuole fornire un prontuario di strumenti per capire cosa sta succedendo.
SCELTE SBAGLIATE MA SCELTE Scelte folli, errate, condizionate da mille variabili che ci sfuggono perché non sappiamo elaborarle tutte. Ma scelte nostre di cui ci prendiamo responsabilmente carico nel bene e nel male. Mentre l’intelligenza artificiale che guida i robot compie scelte logiche perché fondate su un algoritmo. Sono scelte potenti perché considerano tutte le possibili variabili. Noi siamo limitati, le macchine potrebbero non esserlo. Non è più la nostra logica, quella che intrigò anche Aristotele. Quando gli algoritmi saranno progettati da altri algoritmi la logica sarà quella dell’intelligenza artificiale.
NO ALLA DISTOPIA il rifiuto del determinismo non equivale alla condanna della tecnologia. Non temiamo la tecnologia, i robot e la loro intelligenza di plastica. Al contrario, le celebriamo quale strumento per risolvere problemi e per migliorarci la vita. E’ una risposta alla necessità.
ATTENZIONE AL POTERE Nella concezione Taylorista uomo e macchina operano congiuntamente. Nella fase storica in cui ci stiamo addentrando le macchine stanno maturando una vita autonoma che rischia di sfuggire al controllo dei cittadini, o almeno alla maggior parte di essi. Come se ci fosse un’alleanza tra macchine e gruppi limitati di soggetti, che spesso sono aziende globali o addirittura governi. Non è una visione storicista, una riproposizione nell’età dell’intelligenza artificiale del conflitto di classe tra chi possiede o meno il controllo delle macchine.
IL METODO SPERIMENTALE PER CONVIVERE Il testo propone un’analisi attenta dell’evoluzione sociale, economica e tecnologica. Una realtà che rischia di essere o di diventare presto artificiale. Il superamento dello storicismo è evidente perché il libro offre un metodo sperimentale, cioè la scienza, per comprendere il cambiamento, ed individua nel bilanciamento tra diritti e doveri la via per tutelare e favorire la libertà e la convivenza tra individui e, per la prima volta, tra individui e macchine.
Non è un libro accademico. E’, paradossalmente, un testo poetico, che intreccia l’esperienza del professionista, del padre saggio e dell’uomo umile, con quella delle macchine e della loro intelligenza, fornendoci oltre alla riflessione razionale, anche gli spunti più spirituali che riguardano il mondo che stiamo fabbricando per i nostri figli. E’ uno sguardo intimo sul futuro, a volte distaccato, a volte compassionevole, che un padre offre alle sue figlie, per guidarle in quello che sarà, perché nonostante la rapidità dell’evoluzione tecnologica, la nostra generazione può solo immaginare. Immaginare, è proprio quello che le macchine ancora non possono fare. Ma forse un giorno…
Follia Artificiale – Pietro Paganini – PNR76
Image is a courtesy of the NYT