Diritti di Proprietà Paganini non Ripete
Diritti di ProprietàPNR83 – Pietro Paganini
Made in Italy. E’ il nostro mantra. Il successo dell’economia italiana si fonda su quella straordinaria capacità di immaginare e creare prodotti originali. E’ un marchio globale unico che nessun altro paese è in grado di emulare. Ma i prodotti del Made in Italy possono essere facilmente imitati, così succede, con un danno molto pesante. 
 
La responsabilità non è di chi copia, ma di chi si lascia emulare. Così siamo 50° nella speciale classifica sui Diritti di Proprietà che ho presentato questa settimana con Competere e gli amici della Property Rights Alliance. L’Indice per i Diritti di Proprietà misura il grado di tutela della proprietà – fisica ed intellettuale – dimostrando che chi più protegge più produce innovazione e crescita economica. 
PERCHE’ E’ IMPORTANTE?   Le idee, i saperi e la conoscenza devono essere tutelati per garantire maggiore produttività e quindi crescita economica. Se vogliamo guidare la rivoluzione globale dell’Industria 4.0 (dell’automazione), dell’IoT, e dell’Intelligenza Artificiale dobbiamo imparare a tutelare i prodotti del nostro intelletto, siano semplici idee o manufatti sofisticati. 
IL DIRITTO ALLA PROPRIETÀ   è la base della libertà di contrattazione, che è semplicemente la libertà in azione. I diritti di proprietà promuovono la produttività e alimentano la crescita economica e lo sviluppo sociale. La proprietà è il mezzo più efficace per garantire ai cittadini i diritti e le libertà civili. Nelle Liberaldemocrazie un individuo diventa cittadino acquisendo anche il diritto alla proprietà, diventando cioè sovrano rispetto a quello che possiede. 
SEI MILIARDI   di persone soffrono di una protezione inadeguata dei loro diritti di proprietà. Solo 758 milioni (13%) godono di protezioni adeguate per le loro opere artistiche, le invenzioni e la proprietà privata. 
 
TRE PAESI   Finlandia, Nuova Zelanda e Svizzera (1/4 del 1%) hanno raggiunto le più alte protezioni sui diritti di proprietà. 
Gli Stati Uniti, invece, non sono più al 1° posto per quanto riguarda la voce “tutela della proprietà intellettuale” cedendo alla Finlandia questo primato.
 
I BUROCRATI ITALIANI   sono – sempre loro – i responsabili della scarsa tutela. Le regole ci sono, ma non funzionano i controlli e le sanzioni. Gli alti livelli di corruzione e la lentezza della macchina giudiziaria penalizzano la protezione della proprietà. Meglio brevettare all’estero, per esempio. 
 
IMPRESE ABBANDONATE   sul mercato globale il sistema italia non protegge le PMI dallo sciacallaggio dei concorrenti, con le conseguenti gravi perdite. 
 
CHE FARE?   Per competere e innovare, se si vuole davvero farlo, è sufficiente copiare gli altri, come la Finlandia. Per un maggiore approfondimento leggi il mio editoriale su Il Sole 24 Ore o scarica l’Indice qui
 
 Diritti di ProprietàPNR83 – Pietro Paganini
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