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Pace Fiscale e Crediti TossiciPNR92 – Pietro Paganini  

Questo articolo è stato integrato con la nota del Dr. Giovanni Palumbo membro della segreteria del MEF

Nel bilancio dello stato ci sono crediti verso i cittadini per 870 miliardi di €. Se lo Stato fosse in grado di recuperarli tutti godremmo di condizioni economiche meravigliose. Ma non è così. Più di 300 miliardi di euro € sono in realtà inesigibili perché riferiti ad aziende fallite o chiuse, o cittadini deceduti o comunque irreperibili. 50 miliardi non sarebbero in pratica recuperabili perché già sottoposti a precedenti rottamazioni delle cartelle. 

L’Agenzia ha già provato a riscuotere invano l’81% dei crediti aggredibili (480 miliardi) per un valore di oltre 360 miliardi. Senza risultati. In sostanza lo Stato potrebbe rivalersi solo su circa 84 miliardi, ma anche in questo caso vi sarebbero delle difficoltà a reperirli integralmente. Dovremmo essere molto preoccupati. 

 
PERCHE’ E’ IMPORTANTE?   I crediti in bilancio nella misura in cui non saranno mai recuperati divengono perdite. Lo Stato sta facendo esattamente quello che hanno fatto, e forse fanno ancora, le banche con i loro crediti tossici. Se dovessimo riconoscere ufficialmente che il credito si trasforma in un costo saremmo immediatamente uno Stato fallito
 
LA FUFFA   Esistono però le scappatoie finanziarie. Così possiamo nascondere le briciole sotto il tappeto sperando di ingannare i mercati e gli investitori, che a loro volta fingono di fidarsi, ma soprattutto noi stessi che invece crediamo nella bontà di quello che il bilancio dello Stato presenta. 
 
LA POLITICA   Qui dovrebbe intervenire la politicaNon per rimandare ma per risolvere il problema nel modo più trasparente verso i cittadini, cioè evitare di imbrogliarli anche a fin di bene, e più efficiente possibile, cioè recuperare quanto prima i crediti possibili e trovare il mondo di assorbire i crediti inesigibili, che sono poi perdite prive di coperture. 
LA PACE FISCALE   proposta dal Governo va inserita in questo contesto quale risposta a questa pesante anomalia del bilancio pubblico: i crediti vanno recuperati per quanto possibile, altrimenti sono perdite. E’ inutile prendersi in giro. E’ inutile vivacchiare fingendo che prima o poi improvvisamente spuntino da qualche pare. I diversi schemi ipotizzati dal Governo per cercare di recuperare quanto più possibile ci confondono. Devono però essere interpretati come il tentativo di  raggiungere il risultato migliore, e cioè 
(i) recuperare il più possibile; 
(ii) non gravare eccessivamente su chi non è ancora riuscito a saldare il proprio debito dichiarato con lo Stato per difficoltà finanziarie ed economiche; 
(iii) non beneficiare chi ha invece maturato un debito per irresponsabilità nei confronti dello Stato e dei suoi concittadini (furbizia evasiva). 
 
COSA FARE?   Questa operazione di pulizia finanziaria deve essere spalmata nel tempo in modo da ridurre per quanto possibile il credito in pancia, eliminare il credito inesigibile e cioè le perdite, fino a mantenere un credito fisiologico, cioè sostenibile perché recuperabile. 
E’ una situazione grave perché i crediti potenzialmente inesigibili sono tanti. Le ragioni sono molteplici e vanno risolte anch’esse nel tempo onde evitare che si riproducano, 
(i) siamo un paese con tanti furbi per cui ogni scusa è buona per evitare le proprie responsabilità di cittadini; 
(ii) con troppe tasse con aliquote eccessive che costringono molti onesti a non riuscire a mantenere i propri doveri; 
(iii) e con un apparato burocratico incapace di recuperare quanto gli è dovuto perché è più comodo lasciare il credito annotato senza far nulla. 
PER IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO   Il Governo ha colto il problema e l’esigenza di risolverlo, ora deve avere il coraggio di affrontarlo razionalmente, recuperando il più possibile, coprendo quanto resta senza però rimettere mano nelle tasche dei cittadini e delle imprese con nuove accise su benzina, giochi e tabacco (che per altro non portano grandi risorse), o con altrettante imposte che ancora una volta andrebbero a colpire chi già si è comportato in modo responsabile. Semmai andrebbero tassati i privilegi, come quelli di cui godono le Internet company americane.
Pace Fiscale e Crediti TossiciPNR92 – Pietro Paganini
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