Scuola e Lavoro paganini

Ripetizioni: un Male Tutto ItalianoIl Sole 24 Ore – Pietro Paganini

Mio commento per Il Sole 24 ore di Mercoledì 14 Novembre. Le Ripetizioni vanno tassate? Non dovrebbero esistere, lo spiego nell’editoriale per Il Sole 24 Ore e qui trovi alcuni estratti.

“G. Bandini e L. Castellani citati nel documento di Bilancio, quantificano che il 90% delle lezioni private non sono dichiarate al fisco. Il giro d’affari annuo è di circa un miliardo e trecento milioni, di cui un miliardo e cento sono occultati all’erario. L’intervento del Governo sembrerebbe perciò sacrosanto perché porterebbe risorse nelle casse dello Stato (anche se è difficile ipotizzare quanti saranno ad uscire allo scoperto) ed incentiverebbe l’emersione riducendo l’evasione (equità sociale). Non fosse che le Ripetizioni non dovrebbero esistere. Sono una delle conseguenze del cattivo funzionamento del sistema scolastico. Così il Governo vuole tassare qualcosa che non dovrebbe esserci. A questo punto ci viene il sospetto che le Ripetizioni convengano a molti: allo Stato che incasserebbe risorse fresche; agli insegnanti che arrotonderebbero i bassi salari; alle famiglie paradossalmente, quale scorciatoia (più efficiente di un’insperata riforma del sistema) per rimediare allo sfacelo della scuola. ”

“Per le famiglie è un ricatto morale e finanziario. Si convincono che il ricorso alle lezioni private non sia dovuto al cattivo funzionamento della scuola ma alla deficienza nell’apprendimento da parte degli studenti. E’ esattamente il contrario. La responsabilità del ricorso alle Ripetizioni è della cattiva scuola e dei cattivi insegnanti. Altrimenti avremmo più di un milione e centomila studenti tra scuole Medie e Superiori (Bandini & Castellani) con difficoltà o quantomeno bisognosi di ripetere quello che è stato fatto a scuola. Se fosse così, dovremmo essere molto preoccupati come paese. Può anche essere che gli insegnanti per essere compresi hanno bisogno dell’assistenza dei colleghi? I ranking internazionali, a partire dall’OECD, sono un’impietosa dimostrazione che il problema non sono gli studenti ma l’istituzione Scuola. Un sistema scolastico efficiente non si affida alle ripetizioni. Esse sono la dimostrazione che la scuola è un gigantesco sistema corporativo in cui educazione e discenti sono solo un corollario. Gli insegnanti, di cui non si mettono in dubbio le conoscenza ma la capacità di insegnamento, sono spesso in evidente conflitto di interessi. Si prestano alle ripetizioni per irrobustire uno stipendio spesso troppo basso. Con questa proposta infatti, lo Stato (i) oltre a garantirsi maggiori entrate, (ii) supplirebbe ai bassi stipendi degli insegnanti con una seconda entrata a carico delle famiglie che (iii) si troverebbero a pagare la scuola due volte (attraverso la tassazione diretta e le ripetizioni). E’ uno schema molto simile a quello delle accise sui giochi e sul tabacco. ”

 

“La tradizione delle Ripetizioni è tutta italiana. Non esistono nei paesi in cima alle classifiche dell’OECD. In Finlandia per esempio, non ci sono nemmeno i compiti a casa. Le ricerche PISA più recenti piazzano gli studenti italiani dietro ai russi per tempo dedicato alle attività scolastiche fuori dalla classe tra compiti, ripetizioni a pagamento e sostegno dei familiari nello studio (un costo anche questo). Circa 12 ore alla settimana oltre l’orario scolastico. Sarebbe ora di cambiare.

A differenza dei passati Esecutivi, il Governo ha colto la parte superficiale del problema: il mercato sommerso. Non ha colto la vera sostanza: il fallimento della scuola. Come i precedenti non è in grado di elaborare una soluzione che non sia quella di tassare il sommerso. L’idea di introdurre un’imposta potrebbe essere utile per un periodo breve di tempo, cioè quello necessario per riformare la scuola, adottando una didattica e un’organizzazione scolastica che non contempli le ripetizioni, finalmente. Nel resto d’Europa funziona così. O forse, questo italiano, è un sistema che conviene a tutti, insegnanti/sindacati, Stato, e purtroppo, anche le famiglie? “

Ripetizioni: un Male Tutto ItalianoIl Sole 24 Ore – Pietro Paganini

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PNR