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SpreadRAI News 24 – Pietro Paganini

Cos’è lo spread e cosa lo fa salire? Questo il tema della puntata di Studio 24 su RAI News 24 a cui ho partecipato insieme al Prof. Franco Frattini, Angela Azzaro e Beppe Ghisolfi. A moderare Roberto Vicaretti.

Rivedi la puntata del 29 Novembre, da non perdere

Durante la discussione ho anche affrontato il tema del Global Compact e del rapporto tra l’attuale Governo e la Commissione UE.

Ancora una volta ho espresso la mia preoccupazione per la mancanza di una visione e di solide politiche di lungo termine.

Per tutti gli argomenti e l’intero dibattito puoi rivedere la puntata integrale qui

Tra i temi trattati anche quello dell’Alternativa al Governo. Per questo ti propongo una delle ultime mie analisi per il Paganini non Ripete della Domenica, che puoi leggere anche qui.

 

#L’ALTERNATIVA – Nell’antichità si evocava la Fortuna, una dea bendata come volontà divina ignota ma ineludibile.
L’INDIVIDUO  MOTORE  DEL  CONVIVERE   Oggi, non si evoca più la Fortuna. E’ l’individuo il motore di condizioni di vita migliori. Se ne sono accorti solo i Liberali. Gli altri sono rimasti ancorati alle concezioni religiose od ideologiche. Così le dirigenze pubbliche, cioè le burocrazie, le grandi clientele che associano gruppi industriali e intellettuali, hanno continuato a gestire il potere distanti dai cittadini, con risultati via via più negativi.

I CITTADINI HANNO DETTO BASTA   Gli elettori hanno rifiutato quel modo di governare. Una scelta tesa a cambiare (come richiesto dall’esigenza liberale) ma slegata da un progetto sul come farlo e con quale tempistica (hanno vinto i non liberali).

PERCHE’ E’ IMPORTANTE?   Sarebbe antistorico restaurare il passato. Il cambiamento è positivo ma non può non constatare che le istituzioni democratiche comprendono milioni di cittadini e che tale dimensione esclude la democrazia diretta. La tecnologia digitale è indispensabile per contatti immediati tra cittadini lontani. Ma inevitabilmente introduce gestori tecnologici incontrollabili dagli individui. Peraltro non si adegua il funzionamento delle istituzioni rappresentative alle scelte dei cittadini, agitando le bandiere antiindividualiste, conservatrici o progressiste.

L’OPPORSI PREGIUDIZIALE AL GOVERNO NON E’ IL PROGETTO LIBERALE   Il governo in carica è sorto con un Contratto indefinito nei numeri e nelle procedure. Dopo 5 mesi emergono, insieme alle differenze, delle scelte. Il risanare le concessioni statali dalla rete di connivenze con i concessionari; lo stare più attenti ai rapporti costi benefici, peraltro in termini non precisati, delle grandi opere nei trasporti e nei flussi energetici internazionali; il rendere più stringente la sicurezza e l’accoglienza dei migranti attirati dalle ONG; espandere il bilancio dello Stato fuori dagli schemi UE.

AL LUPO AL LUPO   Durante i 5 mesi, l’opposizione dei restauratori ha gridato al lupo al lupo e basta. Ha confuso il reddito di cittadinanza con l’assistenzialismo (che aveva inventato) e la tassa piatta con il premiare i più ricchi (accusa ideologica). Con l’appoggio di campagne dei media sulla crisi di governo e sulla catastrofe economica imminenti (ad oggi neanche sfiorate). Il che ha rafforzato l’immagine governativa.

IL PROGETTO LIBERALE PER I CITTADINI   A parte spaccature, il  governo potrà cadere  solo dopo un chiaro progetto liberale per governare l’Italia. La difesa della democrazia non sta negli insensati richiami all’antifascismo ma nel costruire un progetto imperniato sulle scelte dei cittadini individui e concentrato sulla conoscenza, sulla ricerca, sul continuo ricorrere alla sperimentazione e all’intraprendere, sul concepire l’economia come frutto della innovazione dinamica dei cittadini e non delle direttive pianificate.

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PNR