Hai Paura del lo Spazio Ignoto? – PNR99 – Pietro Paganini
Introduzione al Paganini non Ripete nr. 99
Ci siamo quasi. Eccoci al nr. 99 di Paganini non Ripete. Non torno indietro come i due della barzelletta dei 100 muri che all 99 si fermano. Il 100 era impensabile così come lo è Marte. per questo una riflessione al crescente eccitamento per i viaggi verso l’ignoto è necessaria. Risponde allo spirito umano ma anche alla nostra necessità di trovare risorse per meglio vivere. Quali sono le politiche per la conquista dello spazio?
Il Design e l’Architettura non sono meno sorprendenti dei viaggi verso l’ignoto. Ecco la mia selezione per il 99° PNR. E’ la Road to the Future>>>
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Hai Paura dello Spazio Ignoto?
L’uomo su Marte. First Man e l’arrivo del Rover InSight sul Pianeta Rosso riportano i viaggi spaziali al centro dell’immaginario. L’uomo vuole tornare a scoprire l’infinito. Non abbiamo mai smesso di farlo. Dal primo passo sulla Luna all’InSight le missioni nell’ignoto non si sono mai interrotte. Due robot perlustrano il Pianeta Rosso da molti anni, in solitudine, inviandoci dati interessanti e immagini meravigliose dell’ambiente marziano. La Sonda Cassini si è lasciata morire su Saturno dopo averci fatto vivere un’esperienza spaziale attraverso il nostro sistema solare e gli anelli polverosi del più affascinante dei pianeti. L’interesse per lo spazio ha vissuto però alti e bassi che dipendono dalle risorse investite e quindi, dalle condizioni economiche e sociali di ciascuna fase storica. Sono le scelte politiche a condizionare le nostre avventure nello spazio.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE? La solidità dell’attuale ciclo di crescita economica e le innovazioni più recenti stanno animando l’interesse dei cittadini verso lo spazio. Il primato nella conquista dello spazio è in cima alle agende politiche delle nazioni. Pianeti, asteroidi, ed eventuali altre forme di materia (e di energia) sono una potenziale risorsa da utilizzare e controllare.
LA NOSTRA NATURA Così è sempre stato per l’uomo. Il nostro desiderio di scoperta è associato alla necessità di garantirsi la sopravvivenza. Vi è in noi una naturale propensione a spiegare l’ignoto per meglio collocarci nell’ambiente in cui ci troviamo. La curiosità è talmente forte da imporre il sacrificio della vita stessa.
Lo sbarco sulla Luna è stato preceduto da un susseguirsi drammatico e frenetico di prove ed errori. Sono morti alcuni di quei coraggiosi che vi ci sono dedicati. Ma anche gruppi di cittadini hanno rinunciato o sofferto per scelte politiche che ai loro interessi di tutti giorni anteponevano prospettive di lungo termine. Così è da sempre, da quando l’uomo lascia il proprio ambiente conosciuto per l’ignoto sconosciuto. Non ci sono solo eroi come Alessandro Magno o Marco Polo. Ci sono migliaia di uomini e donne che per seguire quel bisogno di scoperta hanno lasciato la certezza per l’incertezza, sapendo solo che forse non ci sarebbe stato alcun ritorno.
COLOMBO Così fu per il viaggio di Colombo. Oggi la sua memoria è umiliata e vilipesa dalle elite radicali americane che si spacciano per intellettuali, e non solo, che lo accusano del genocidio delle popolazioni indigene. Che sciocchezza. Così come sciocchi siamo tutti noi che non spendiamo una parola per ricordare a noi stessi il valore della scoperta. Dovremmo evidenziare e promuovere soprattutto, la curiosità che ha guidato Colombo e tutti quelli che ogni giorno si sacrificano per scoprire cosa c’è là oltre il buio.
PARADOSSO SPAZIALE Siamo in una fase storica in cui l’ideologia e la magia tendono ad imporsi sulla ragione e il metodo sperimentale. La curiosità è asfissiata dal pregiudizio, nel dibattito publico come nelle scuole, in cui primeggia la cultura della conferma che è da sempre ostile alla voglia di scoprire problemi nuovi. Questo è tanto vero in Italia e in tutti quei paesi che adottano sistemi scolastici che rinunciano alla curiosità e considerano la scienza un monolite di verità. Essa è invece l’affermarsi del metodo sperimentale, della prova e dell’errore che solo il curioso e l’intraprendente persegue.
L’INDIVIDUO Anche in un contesto di totalitarismo antiscientifico – fomentato dai media sociali – la propensione all’intraprendenza emerge rispetto alla staticità della cultura dominante. Così l’iniziativa privata sta spingendo più che mai l’uomo verso l’ignoto, per scoprire nuove terre.
SPAZIO PRIVATO Come il macellaio, il birraio e il fornaio, l’astronauta insegue il proprio interesse. Non è dalla sua benevolenza che ci aspettiamo di muovere il primo passo su Marte, ma dalla cura che esso ha per il suo interesse. Per cui è benvenuta l’iniziativa privata nella scoperta delle nuove frontiere. E’ stato così nella storia.
E NOI? Anche noi europei, e soprattutto italiani, dovremmo inseguire quell’interesse e per esso poter anche sacrificarci. Ultimamente però abbiamo perso sia la curiosità sia la voglia di sacrificarci. I nostri figli sono privati del desiderio di scoprire e noi non gli diamo più il senso della lotta con la natura quale passaggio necessario per comprendere l’universo o gli universi in cui ci troviamo.
E INVECE Abbiamo una grande e piccola industria dello spazio che contribuisce con successo a portarci in alto. Lo è la nostra aeronautica, lo sono ancora di più gli ingegneri ed i tecnici delle tante medie e piccole imprese che nei vari cluster sparsi per l’Italia portano innovazione nel mondo.
MA MANCANO i programmi nazionali. La politica, e noi cittadini, siamo assenti.
DOVREMMO INVECE stimolare la cultura della curiosità, e soprattutto, dovremmo elaborare un piano europeo più ambizioso che non si limiti a considerare lo spazio un laboratorio di ricerca, ma una nuova terra da conquistare. La bandiera europa deve sventolare nelle galassie più lontane. Ci manca la voglia di scoprire, ma ci manca anche il coraggio di sacrificarci.
Hai Paura del lo Spazio Ignoto? – PNR99 – Pietro Paganini