Scuola e Lavoro: come colmare il gap – Il Sole 24 Ore – Pietro Paganini
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Giriamo la domanda: cosa vogliono le imprese dalla Scuola? Con questa provocazione si apre il mio commento per Il Sole 24 Ore del 1 Febbraio 2019. La pagina degli editoriali del Sole è interamente dedicata all’educazione e al mercato del lavoro.
Puoi leggere il mio commento qui o alcuni estratti qui sotto.
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Let’s turn the question: what is the labour market demanding from the school system? This is the question that provokingly opens my column for Il Sole 24 Ore , the third largest Italian news paper and media group. The editorial page is dedicated to the gap between the labour market and education.
You can read my column here or some excerpt below.
Estratto/excerpt
“La scuola prepara per il mercato del lavoro? La domanda che ci siamo posti per anni è forse sbagliata. Dovremmo piuttosto, chiederci cosa va cercando il mercato del lavoro dalla scuola. La risposta al primo quesito, quello tradizionale, è sempre stata – forse ingenerosamente – negativa. (I) Abbiamo infatti, sempre riscontrato l’incompatibilità tra due realtà sociali che non sono solo consequenziali temporalmente ma che dovrebbero essere anche intellettualmente interconnesse. (II) Abbiamo denunciato l’immobilità del sistema scolastico rispetto alle profonde trasformazioni sperimentate ogni giorno dal mercato del lavoro. (III) Abbiamo accusato il sistema scolastico di corporativismo perché preferisce le questioni relative alle strutture burocratiche rispetto all’oggetto stesso della scuola, cioè gli studenti. (IV) Più recentemente abbiamo accusato questa stessa struttura di conservatorismo perché ignora le naturali esigenze pedagogiche di ciascun individuo rinunciando così ad elaborare una didattica che ne possa stimolare il potenziale restituendogli dignità.”
“Questo modello si fonda sulla misurazione esasperata del merito (soprattutto nel mondo anglosassone) che a sua volta risponde a criteri oggettivi la cui validità è però limitata nel tempo. Essi rispondono al meccanicismo taylorista e a tutte le pratiche manageriali che inseguono l’efficienza e l’efficacia volte a massimizzare la produttività del momento. La scuola sta di fatto emulando il mercato per produrre i migliori profili immediati da inserire nella catena del valore. Da qui l’ossessione per il voto e la reputazione di chi determina quel giudizio – la scuola di provenienza. Imprese, scuole e studenti si sono rincorse per coltivare i profili più meritevoli. Ma può ancora funzionare questo sistema considerando che le variabili sociali stanno cambiando radicalmente? ”
“Per questo i problemi grandi o piccoli che il mercato – e la società che lo esprime – stanno affrontando devono essere riportati all’interno dell’ambiente scolastico spingendo lo studente ad apprendere come affrontare questioni complesse da risolvere senza ricevere passivamente le risposte direttamente dagli insegnanti, come accade oggi. Non conta più l’abilità di accumulare conoscenze per eseguire procedure valutate con il voto; importa la capacità di adattarsi alle trasformazioni del tempo, anticipare e risolvere problemi in modi sempre nuovi.”
Scuola e Lavoro: come colmare il gap – Il Sole 24 Ore – Pietro Paganini