Europee la Solita Minestra: Chi non Votare – PNR118 – Pietro Paganini
Come si comporterebbe chi promuove il metodo Liberale in vista delle prossime Elezioni Europee? Voglio continuare a ragionare su cosa può essere fatto e come per costruire un’Europa in cui possiamo vivere più liberi e prosperare di più. Per ora le idee che circolano sono poche, e vecchie? Con il PNR117 ho proposto un percorso strategico di posizionamento rispetto ai partner e concorrenti internazionali. Ora vorrei capire a chi affidarsi per realizzarlo.
Il buco nero fotografato sta a 55 milioni di anni luce…pensa cosa c’è e c’è stato là fuori. Questo senso di impotenza che ci accompagnerà fino alla tomba, perché non saremo mai in grado di spiegare l’origine dell’universo Dobbiamo cercare di superarlo impegnandoci a comprendere quello che ci circonda. Ecco perché nel mio piccolo ti propongo l’evoluzione dell’architettura, del design e dell’arte. E’ la Road to the Future…
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ANALISI DELLA SITUAZIONE I Per comprendere le ragioni del dissenso verso l’establishment europeo, basta poco. I Liberali dell’ALDE negoziano con il Presidente Francese per l’ingresso di En Marche nel gruppo parlamentare. Il PD candida una collaboratrice italiana del partito En Marche raccomandata dal Presidente francese stesso. Il PD entrerà nel gruppo socialista. En Marche candida alle Elezioni Europee un iscritto del PD, nonché già parlamentare e già sottosegretario. Confusione.
ANALISI DELLA SITUAZIONE II Lo slogan Siamo Europei comparirà nel simbolo del PD, sottraendo interesse per l’altro simbolo europeista, +Europa. Questi ultimi sono già orfani di colui che avrebbe dovuto guidare la rivoluzione liberale. Ha preferito illudere tutti, e nel migliore stile delle burocrazie e delle elite continentali, preferisce rimanere nei suoi salotti, insieme ai variopinti e sinistri progressisti che il PD candida in giro per l’Italia. Tra questi, al Sud, rispuntano i magistrati. E’ più che evidente che tra il Sovranista poliziotto e il Magistrato vincerà a mani basse il primo. Altro regalo.
Europee la Solita Minestra: Chi non Votare – PNR118 – Pietro Paganini
ANALISI DELLA SITUAZIONE III Alle Elezioni Europee mancano sei settimane e ancora latita il dibattito su cosa dovrebbe fare il nuovo Parlamento. In compenso sui mezzi di comunicazione vanno in onda una serie di spot che esprimono idee politiche passatiste.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE? Il mondo attuale – di certo quello italiano ma anche quello europeo – è caratterizzato dal rifiuto dei cittadini del modo decennale di governare attuato da gruppi dirigenti e dalle elite. Attenti alle proprie convenienze e non al far funzionare meglio la convivenza nella libertà di individui diversi. Ciò sia nella dimensione interna, italiana oppure europea, sia in quella internazionale (vedi il PNR 117). Loro continuano a dire di applicare la Democrazia Liberale, ma, allontanandosi dai cittadini, ne hanno tradito del tutto il senso. Mancano proposte per cambiare significativamente proponendo un’alternativa ai populismi.
PESSIMISMO DELLA RAGIONE E’ impensabile riuscire a mutare il panorama nelle poche settimane che mancano al voto europeo.
VOTO PER LA NOSTRA UE Cosa potrebbe fare chi si riconosce nel metodo Liberale? Innanzitutto si comporterebbe da tale e andrebbe a votare. Lo farebbe perché si ricorderebbe di essere tra i costruttori dell’Europa fin dalla sua fondazione, e l’Europa non è un monumento burocratico bensì un progressivo collegarsi di paesi e cittadini diversi per migliorare nella libertà. Non v’è progetto più fecondo al mondo. Quindi non deve passare la disaffezione verso l’UE.
CHI NON VOTARE? Intanto chi non voterebbe. Essenzialmente quattro tipologie.
- La Sinistra che punta alle emozioni e al dover essere delle sue ricette socio economiche obsolete. In particolare quei partiti di Sinistra e Centro-Sinistra che persistono nell’inseguire lo Storicismo marxista e predicare il sole dell’avvenire (sole molto pallido) senza proporre un concreto rilancio europeo. Continuano a rimpiangere la restaurazione di un potere svanito.
- La seconda vestale della restaurazione, e quindi il movimento di Centro-Destra, che si è fermato agli anni ’90 e propugna una conservazione di puro potere senza idee.
- La destra nelle varie forme, in specie quella populista e sovranista, che vuole un’Europa smembrata negli stati governata dalle temerarie mani di capi forti e autoreferenziali. E’ un’illusione che rassicura i cittadini promettendo l’allontanamento scientifico del diverso. L’Internazionale Sovranista è un paradosso: essendo diversi tra loro giungeranno alla guerra fratricida.
- I promotori del cambiamento etico. Sono quelli che hanno colto il problema senza rendersi consapevoli che sono parte del problema stesso. Non hanno né la cultura né l’esperienza per costruirlo, tanto che in campo democratico rispolverano la volontà generale di Rousseau (di due secoli e mezzo fa). Alla Democrazia Liberale antepongono forme grezze di Stato Etico, per poi disattenderlo nei comportamenti.
Allora, sopra la soglia del 1 o 2 %, non resta che il gruppo di +Europa, l’unico che dichiara di voler aderire, nel caso superi il 4%, al gruppo Liberale dell’ALDE (vedi sopra al punto 1). E’ già qualcosa. Certo, non sarebbe male se qualcuno dei suoi esponenti, invece di affannarsi a rincorrere i restauratori, formulasse contenuti Liberali su quello che dovrebbe fare il prossimo Parlamento e la Commissione UE.
Da +Europa, il Liberale si aspetta delle proposte…
Europee la Solita Minestra: Chi non Votare – PNR118 – Pietro Paganini