CSM e Magistrati Fuori Controllo – Paganini non Ripete 127 – Pietro Paganini
Image by Ariel Davis for the NYT
Buona Domenica 🌈 da Amsterdam 🇳🇱 ho due inviti per te: 1. le idee di Dahrendorf per riformare l’Europa; 2. il laboratorio teatrale con cui mettiamo in scena Campanile in I Fantasmi della Villa (22/23 Giugno, Teatro 7).
Il Paganini non Ripete 127 ti propone di sperimentare alcune soluzioni per risolvere la questione politica/magistratura. Occhio anche ai numeri del commercio (negativi), e all’intelligenza artificiale che governa le telecamere che si stanno diffondendo in Europa.
E poi come sempre, le innovazioni più interessanti in campo artistico, architettura, e design. E’ la Road to the Future…
SLOW TRADE 🚚 Sono passato per Rotterdam dove il numero dei container caricati e scaricati si è ridotto, seguendo un trend internazionale ben peggiore. All’aeroporto Internazionale di Hong Kong lo scambio di merci fa – 5% (Marzo-Maggio 2019 Vs 2018). Londra fa 4.5% in negativo secondo un Report di Reuters. Il trasporto merci aereo riguarda una nicchia di beni particolari che devono essere consegnati in tempi brevi, ma è un indicatore significativo. Per molti analisti è un segnale importante che anticipa la recessione.
BASTA SMORFIE Non fare facce strane sotto una TELECAMERA. Evita comportamenti anomali. Anomali per chi? Per l’algoritmo che governa il software che gestisce milioni di telecamere. Non solo in Cina. Negli USA e in Europa (leggi report) si stanno diffondendo sistemi di sorveglianza che osservano e analizzano i nostri movimenti, i gesti, e le espressioni del nostro volto, comparandoli con la moltitudine di immagini e istruzioni impartite all’algoritmo. Se una nostra espressione corrisponde ad espressione impartita come anomala allora c’è il rischio che si attivi un’allarme o di finire registrati, e chissà poi cosa ci succederà. Forse da quel momento in poi saremo individui sospetti per ogni telecamera.
Torniamo alle misere cose italiane che ci toccano oggi, CSM e Magistrati.
I MAGISTRATI VOGLIONO COMANDARE Le indagini su vari esponenti del CSM confermano l’urgenza di riequilibrare il rapporto tra politica e magistratura. I liberali lo chiedono da decenni, riferendosi non ad un episodio ma al sistema.
PERCHE’ E’ URGENTE? Quanto fatto fino ad ora non ha favorito il riequilibrio. Quello innescato dai contrari alle istituzioni dopo il referendum ’87 che volle la responsabilità civile dei giudici. E che è il pregiudizio secondo cui la politica (un’entità oppressiva del reale) è corrotta e che, per guarirla, va assoggettata alle inchieste delle procure a mò di processo preventivo fatto, complice la stampa, di scandali irrispettosi delle garanzie.
IL BENE CONTRO IL MALE E’ passato il principio che separare il bene dal male è il fine ultimo della società e che solo la magistratura è la base per applicare la legge interpretandola.
LA MAGISTRATURA HA FALLITO Però anno per anno i dati hanno smentito tale pregiudizio evidenziandone l’inefficacia e i danni. Sono stati violati principi essenziali per la convivenza libera. Sia per l’eccessiva invadenza di parti della magistratura nelle relazioni politiche civili, sia per la mancanza di adeguato controllo sull’operato dei magistrati nel giudicare. Dopo trent’anni si sguazza nella corruzione, che tracima ovunque e rende farraginosa la macchina pubblica. In breve, la cura non funziona perché è sbagliata in sé.
IL MARCIO E’ L’INCOERENZA La forza della democrazia cresciuta negli ultimi secoli, sta nel dare ampia libertà alle interrelazioni fra i cittadini, in conflitto tra loro nel rispetto delle regole che essi si danno. Un simile meccanismo poggia sul fare esprimere il senso critico individuale per conoscere di più attraverso l’esperienza e le specifiche attitudini (perciò spinge alla competenza, che, pena contraddirsi, esclude gruppi privilegiati). Quindi è incoerente introdurre in un meccanismo così, un corpo estraneo come la magistratura intesa quale corporazione che determina il bene e male del convivere interpretando la legge senza mai essere valutata dai cittadini in termini sperimentali. Il nodo è qui.
LA COSTITUZIONE ha fatto distinzioni sagge, aggirate da una lettura illogica. La magistratura avrebbe dovuto essere un ordine autonomo ed è divenuta un potere sovrastante l’esecutivo e il legislativo – distorcendo Montesquieu che trattava di tre poteri poiché fino metà settecento, in Francia, non si poneva il problema del controllo sovrano dei cittadini.
CHE FARE? Il riequilibrio tra POLITICA e MAGISTRATURA è sciogliere il nodo. Scioglierlo non spetta ai sindacati dei magistrati. Spetta agli studiosi sensibili al ruolo del cittadino nel costruire le istituzioni scegliendo e spetta al voto di tutti. Non va pretesa la purezza ideale irrealizzabile in terra. Si tratta di confermare che le scelte politiche sono il mezzo più avanzato per dar peso ai cittadini e arginare la voglia (umana ma esiziale) del potere elitario.
- Si tratta di confermare che le leggi decise dal Parlamento si applicano, non si interpretano.
- Si tratta di ridurre i tempi dell’azione giudiziaria, civile e penale.
- Si tratta di applicare le sentenze senza vanificarle.
- Di smantellare la logica dei filtri preventivi all’agire dei cittadini.
- Di non dubitare sulla legittima difesa quando di notte è violata la proprietà.
- Di evitare il mercato delle vacche fra le correnti nell’elezione del CSM.
- Di separare le carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti.
- E di varare altre tecnicalità utili per avere una magistratura che sia corpo autonomo al servizio dei cittadini e da loro verificato.
VA RICORDATO tutto ciò al MINISTRO DELLA GIUSTIZIA che annuncia un pacchetto di norme per impedire il ripetersi dei fatti in corso al CSM. Blindare la meritocrazia della magistratura o richiamare la questione morale, come lui afferma, sono norme che non sciolgono il nodo del riequilibrio tra politica e magistratura al servizio del cittadino.
CSM e Magistrati Fuori Controllo – Paganini non Ripete 127 – Pietro Paganini