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Il Parlamentarismo – PNR135 – Pietro Paganini

Eccomi, dopo tre settimane di silenzio. E’ successo di tutto ma ho mantenuto fede alla mia promessa e sono rimasto in silenzio, preferendo gli squali – vedi il meraviglioso video – al genere umano. Il silenzio degli abissi stimola l’ozio e quindi il pensiero. E’ un esercizio intellettuale (e spirituale) che ti suggerisco. 
 
Crisi di Governo ma non si vota. Siamo in una Repubblica Parlamentare, infatti. Il ricorso alle elezioni anticipate è una possibilità ma solo in particolari condizioni. I fatti sperimentali ci diranno se il Governo Giallo Rosso saprà cogliere e favorire il cambiamento o la restaurazione. Cosa dobbiamo fare noi nel frattempo? La mia analisi e qualche idea. 
 
Nel frattempo ho continuato a scovare novità frizzanti, te ne propongo alcune, come il design trasparente per la nuova Bentley, il grattacielo più alto del Giappone, e visto che vanno di moda, i contenitori per l’acqua che si lavano da soli. Da non perdere il festival del design di Helsinki e il canyon più grande del sistema solare. E’ la Road to the Future >>>
In Italia il Governo è eletto dal Parlamento i cui componenti sono i rappresentanti da noi eletti. Così anche per il Presidente della Repubblica. Questa forma di Governo si chiama Repubblica Parlamentare. Per 5 anni sta in carica il Parlamento prima di nuove elezioni, i nostri rappresentanti hanno la responsabilità di dotare il paese di un Governo. Se, e solo se, non fossero in grado di trovare un accordo, si andrebbe ad elezioni anticipate. 
Che ci piacciano o no, i Governi nascono in parlamento per mano dei rappresentanti che noi abbiamo eletto. I governi si fondano su accordi di programma, che riflettono le posizioni politiche, culturali, morali, etc., della maggioranza. 
PERCHÈ È IMPORTANTE?   Il Governo Giallo Rosso, che ci piaccia o no, nasce costituzionalmente in questo contesto. Così come fu per quello Giallo Verde, e i Governi precedenti. Se non ci garba abbiamo il diritto di chiedere ai nostri rappresentanti di non sostenerlo opponendosi. Se non dovesse succedere abbiamo la possibilità di scegliere altri rappresentanti alle prossime elezioni – ogni 5 anni. 
IL RICORSO ALLE ELEZIONI ANTICIPATE   dovrebbe verificarsi se i rappresentanti dei cittadini non trovano un accordo sul programma di Governo. Così non sembra essere per il Governo Giallo Rosso, come non è stato per quello Giallo Verde che, infatti, è entrato in crisi ma non su punti del programma. 
IL RICHIAMO ALLE URNE   è giustificato da parte di chi crede che non si possa raggiungere alcun accordo. Ma le MANCATE ELEZIONI ANTICIPATE non sono un tradimento della volontà popolare. I cittadini si sono già espressi – il 4 Marzo 2018. Le polemiche sul ricorso alle urne sono quindi inutili e servono a coprire l’assenza di proposte politiche da opporre al nascente Governo. 
L’idea per cui si deve necessariamente ricorrere al voto se un Governo entra in crisi, riflette
(i) la scarsa conoscenza dei meccanismi costituzionali, 
(ii) il rifiuto del parlamentarismo, 
(iii) il rifiuto della diversità e della Società Aperta che si manifesta appunto, attraverso il parlamentarismo, 
(iv) la credenza che il voto superi l’impossibilità di trovare un accordo da rappresentanti di cittadini diversi. 
 
Il punto (iv) si è diffuso prima con il Berlusconismo e successivamente con l’isteria autoritaria: il popolo dovrebbe demandare le decisioni ad un soggetto che può risolvere tutto.
IL PROGRAMMA   La questione è politica e riguarda il programma che dovrebbe rappresentare gli interessi della maggior parte dei cittadini, diversi. I fatti ci diranno se i Giallo Rossi saranno capaci di elaborare un accordo che includa non solo i punti necessari a ridare slancio economico all’Italia e più vigore all’Europa, ma le misure necessarie per favorire il cambiamento che il precedente Governo ha compreso ma cui non ha saputo rispondere in modo adeguato. 
IL CAMBIAMENTO   L’auspicio è che pure il Partito Democratico sappia da qui in avanti, cogliere la sfida del tempo, e contribuisca a proporre quelle riforme che consentano al cittadino di ritornare ad essere centrale rispetto alle istituzioni burocratiche e finanziarie. Altrimenti quest’occasione mancata sarebbe una dolorosa quanto frustrante e nauseante RESTAURAZIONE di quei consorzi burocratici e finanziari che da decenni hanno segregato i cittadini italiani, limitandone le libertà individuali, e assuefacendoli con l’illusione dell’oppio consumerista. 
Prima di trovarci a Capalbio per formare una nuova formazione politica,dobbiamo lavorare per spingere il nuovo Governo a tutelare la diversità e favorire il cambiamento.

 

Il Parlamentarismo – PNR135 – Pietro Paganini

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PNR