Merendine: il Bignè della Nonna Pina – PNR139 – Pietro Paganini – image credit: the Atlantic (Jakie Laie)
Buona Domenica 🌈 e Buon Autunno 🍁 Ci Mancava il Primo Ministro Conte: pare intenzionato a tassare le merendine. Ho già spiegato – PNR 137 – perché la tassa è sbagliata smontando i deboli pregiudizi degli ideologi del salutismo e delle tasse. Voglio ora dimostrare che l’obesità ha tante altre cause che se tassate genererebbero più gettito. Aiutami a diffondere questi numeri che sfatano i miti nazionali. >>>
Rivedi il mio intervento a Studio 24 >>> Timidamente ma con orgoglio ti segnalo i dati dello share di RAINEWS, un bel riconoscimento, grazie!!! >>>
Per il PNR ci sono i dati sulle emissioni CO2 procapite. E poi in conflitto di interesse, la libreria della Temple Unviersity dove insegno, la panchina ondulante, e gli occhiali per il 5G. È la Road to the Future >>>
Si avvicina la legge di bilancio e il Governo si prepara ad aggiungere nuove accise. Pierino deve trovare le risorse per coprire le tante promesse fatte. Ecco il nuovo trucco contabiledell’accisa sulle merendine. Ma è anche una tassa di scopo. Una contraddizione che non porterà mai le risorse messe in bilancio.
PERCHÈ RITORNO SULLA QUESTIONE? Gli argomenti che ho proposto nel PNR 137 non hanno persuaso né i salutisti per i quali le merendine sono il male assoluto né i sostenitori della tassazione pesante per i quali sono occasione di ulteriori imposizioni. Mai si convinceranno. Sono spaventati da una realtà che interpretano con strumenti teorici obsoleti (storicismo) e si rifugiano nell’utopia di un mondo ideale. Le merendine sarebbero un’arma letale nelle mani delle multinazionali, mentre gli idilliaci alimenti fatti in casa/artigianali o raccolti dagli alberi o dalla terra sono quel bene eroico che rivoluzionerà la storia.
È nostro compito affidarci al metodo sperimentale e contrapporre all’illusoria utopia fatti e soluzioni percorribili attraverso la prova e l’errore che migliorano davvero la convivenza.
IL FALLIMENTO SALUTISTA La politica più aggressiva contro grassi e zucchero, implementata con gli inquietanti macabri bollini neri e tasse varie, in Cile, si sta rivelando un fallimento. Lo hanno dimostrato i dati. Lo ha coerentemente riconosciuto persino il Ministro della Salute: gli obesi non sono diminuiti né tantomeno i consumi. Il problema risiede altrove.
MERENDONE O MERENDINE? Si chiamano merendine perché hanno dimensioni limitate, cioè spuntini che dovrebbero fornire un giusto apporto calorico con zuccheri e grassi (6/7% del fabbisogno energetico giornaliero). Per avvelenarci le multinazionali dovrebbero venderci confezioni giganti. In Italia sono piccole, 35g contro gli 80g USA e i 60g UK, 157 kcal, due volte e mezzo in meno che nei paesi anglosassoni.
LE MANGIANO GLI ADULTI Non sono i bambini i primi consumatori, ma i maggiorenni per il 61% con bassa frequenza (2 a settimana). Con questi numeri quante risorse porterebbe un’accisa? Poche.
I PICCOLI MANGIANO PIÙ frutta e yogurt (36,4%), e gelato (25,3%), che merendine (23,2%). I dolci della nonna, quelli fatti in casa, preferiti dai Salutisti, sono il 17%.
PIÙ MERENDINE E MENO OBESI nel Nord Italia. Qui i bambini consumano 2,2kg di merendine all’anno ma solo il 24,7 è in sovrappeso. Al Sud la relazione è 1,6kg e 38%; mentre al Centro è 2,1kg e 30,6. Le due variabili vanno in direzione opposta – almeno in Italia. Segue che le ragioni dell’obesità vanno ricercate anche altrove.
LE DOLCI CREDENZE Il 75% dello zucchero che mangiamo lo prendiamo dai cereali, dalla frutta e verdura, e dal latte. Il 15–20% dal “cucchiaio” come dolcificante o con i dolci casalinghi o artigianali. Soltanto il 5–10% dalle merendine e bevande gassate.
LA PIZZA è l’orgoglio italiano, ma ha più calorie – 213 kcal – delle famigerate merendine (157 kcal). Per esempio, un panino al prosciutto crudo di circa 40g ha 210 kcal.
MADE IN IPOCRISIA Se la logica del Governo deve essere quella disperata ma fallimentare della tassazione gli suggerisco di perseguire strade più efficienti e tassare beni che porterebbero più introiti. Chi si prende la briga di tassare il Made in Italy della nonna? Eppure anche le nostre merendine sono prodotte in Italia da mani e macchine italiane, secondo i più alti standard di sicurezza.
ILLUSIONE Nonostante i fatti che ho elencato li smentiscano, gli ideologi della salute troveranno altre scuse. Per esempio, lo zucchero e i grassi fanno male a prescindere. Non sarà sufficiente confermare che lo zucchero contenuto in una merendina è di circa 8,8g (-20% in 10 anni) e i grassi saturi sono solo 3g (-20% in 10 anni), meno di quanto ne contiene la mozzarella o la crostata della nonna.
TASSA IL BIGNÈ DELLA NONNA è più calorico delle merendine. Questi ideologi della nutrizione e della salute vogliono determinare il nostro gusto sulla base delle loro credenze religiose, spingendo le imprese alimentari a riformulare i prodotti eliminando gli ingredienti che non piacciono (vedi l’olio di palma) o aggiungendo quelli che sono erroneamente considerati migliori.
I fatti diagnosticati in Italia dimostrano che le ragioni dell’obesità sono altre, e che semmai è un problema di porzioni che infatti, qui da noi, sono ridotte. Proprio il caso italiano dovrebbe essere presentato all’OMS: porzioni più piccole senza toccare il sapore.
Merendine: il Bignè della Nonna Pina – PNR139 – Pietro Paganini – image credit: the Atlantic