L’Odio Commissione Segre – PNR 145 – Pietro Paganini
Buona Domenica🌈 L’Italia è lontana da Bali dove mi trovo. Così del dibattito interno mi arrivano solo i sussurri grazie, ancora una volta, all’amico R. Morelli che mi stimola continuamente. Non si sente la nostra voce nel dibattito globale. Restiamo così, una grande provincia. E ne paghiamo le conseguenze geopolitiche ed economiche. A proposito di battibecchi, la Commissione Segre andava votata, così avrebbe fatto un Liberale. Ma la sua forma resta quella religiosa-ideologic. Si rischia ancora una volta non risolve il problema dell’odio, ma rischia di alimentarlo. Provo a spiegare perché. >>> Non manca il PNR, con il meglio del design e dell’Architettura. Guarda anche i dati sulla fine della propensione a possedere a cui si preferisce l’affittare. È la Road to the Future >>> Non dimenticare di sostenere la Scuola di Liberalismo, sta andando alla grande. |
L’Odio Commissione Segre >>>
CHE SUCCEDE? La canea mediatica sulla mozione Segre al Senato, non ha colto l’aspetto politico più concreto. Si è focalizzata sull’astensione del centro destra e sulle critiche da sinistra perché non approvare la Commissione per il contrasto a fenomeni di antisemitismo e di istigazione all’odio, equivale ad incentivarli.
L’ASTENSIONE – almeno di Forza Italia – è stata incomprensibile. Un Liberale non sedicente l’avrebbe votata. Nelle stesse ore al Comune di Dresda, i Liberali hanno votato un documento analogo che stabilisce lo stato d’emergenza nazismo visti gli atti antidemocratici fino alla violenza commessi in città (e anche lì la CDU, pure essa nel PPE, si è astenuta).
PERCHÉ È IMPORTANTE? Il punto politico concreto non è la canea sulla mozione Segre non passata all’unanimità. E’ che, di fronte ad un clima esasperato che insidia il confronto democratico, la risposta sia una Commissione straordinaria. Con i compiti abituali: controllare i fenomeni di intolleranza, attuare le convenzioni, gli accordi sovranazionali e la legislazione nazionale, fare proposte in campo legislativo e agire a livello nazionale e internazionale.
L’INEFFICACIA di tali strumenti la prova la stessa mozione istitutiva. Fa un lungo elenco dei provvedimenti già presi ovunque dagli anni ‘60. Eppure siamo tuttora immersi nel clima di odio (non solo in Italia). Dunque il dato sperimentale è che Commissioni di questo genere non modificano il clima. Su questo dovrebbe centrarsi il dibattito civile: i problemi del convivere non si risolvono con atti solenni in cui si dichiara di volerli risolvere. Servono atti concreti per modificare i meccanismi dell’odio e della violenza. E poi la consapevolezza che qualche spinta del genere resterà e che è fronteggiabile formando il cittadino al conflitto democratico e, oltre i confini del reato penale, con fermi ed immediati interventi repressivi.
L’ODIO RESTA perché, nonostante i sogni ideologico religiosi, fa parte dell’animo umano disconoscere la diversità altrui e i suoi uguali diritti. Ma uniformare le diversità come proposto (nel passato e oggi) da quei sogni, crea molto più disagio di quanto ne elimini. La soluzione più efficace per diminuire l’odio è esercitare la libertà individuale, le regole che la realizzano e l’attenzione a ciò che avviene. Perché le matrici dell’odio antisemita sono visibilmente nella destra sovranista e nella sinistra antisionista, ambedue nemiche della libertà. E perché la libertà non consente di ignorare la storia e quindi non viola la libertà sanzionare chi nega la Shoah (fatti documentati).
LA COMMISSIONE SEGRE sarà utile se non si occuperà di chi si è astenuto e di slogan roboanti ma deciderà azioni concrete di aiuto alla diversità prima di fare discorsi etici e morali contro l’odio che convincono solo chi è già convinto.