Evitare la Crisi – La Prealpina – Intervista Pietro Paganini
La Prealpina, mitico quotidiano di Legnano, Busto e Varese, mi ha dedicato questa bella intervista. La Prealpina è stato il primo giornale in cui sia apparso il mio nome, nel 1989. Erano i tempi delle scuole medie e delle gare di atletica e di nuoto.
Questa volta abbiamo discusso di economia, riforme e del pericolo di una crisi di governo.
Leggi l’intervista qui
In sintesi ho commentato quanto segue:
– a prescindere dagli orientamenti e dalla posizione rispetto al Governo attuale, una crisi è pericolosa per tutti
– la crisi di Governo porta instabilità e ulteriore incertezza
– una crisi come questa, senza alternative è persino più pericolosa
– la crisi non è parlamentare ma è spinta da Renzi e da gruppi esterni, come quelli media che sono ostili al Governo, ma anche all’opposizione
– si prefigura una crisi fuori dal Parlamento che però non ha un’alternativa
– il Governo non fa bene, ma per sostituirlo occorre un’alternativa credibile
– il Governo si supera con le proposte credibili in Parlamento
– ho introdotto le riforme necessarie
– ho presentato il paradosso del nostro paese: debito alto, credito immenso, depositi giganteschi
– ho discusso la riforma fiscale
– ho riaffermato il mio NO al MES
Rileggi la mia intervista a Affari Italiani sul Futuro di Roma >>>
Rivedi la mia intervista a Radio Cusano su l’Inutile Idiota e la crisi di Governo >>>
Se ti piacciono i Paganini non Ripete rileggi il nr. 203 Tanto Tuonò che Piovve
“Per Socrate, progenitore del metodo scientifico, indica il verificarsi di qualcosa di prevedibile. Il prevedibile non si limita a quello che il conformismo vuol vedere rimuovendo i disagi anche psicologici. La frustrazione di chi ha assaltato il Campidoglio a Washington DC era prevedibile; la rabbia di chi imbratta e abbatte le statue del passato era prevedibile.
PERCHÈ È IMPORTANTE? Possiamo facilmente prevedere che se non si darà ascolto al malcontento dei cittadini (i tuoni); il rifiuto dello status quo rappresentato dalle grandi burocrazie e dall’establishment finanziario e mediatico sarà ancora più radicale (la pioggia e poi l’uragano).
Non ci possiamo lamentare della pioggia se non ci curiamo dei tuoni.”