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Epistocrazia la Fine della Liberaldemocrazia? – Pietro Paganini – Webinar di Competere

 
Con Competere ho organizzato un confronto avvincente, Epistocrazia: la Fine della Liberaldemocrazia? Hanno partecipato insieme a me anche Marco Travaglio, Stefano Ceccanti, Raimondo Cubeddu, Marco Rizzo, con la moderazione mia e di Matteo Petri
 
Rivedi il confronto qui >>> con l’intervento di Marco Travaglio, Stefano Ceccanti, Raimondo Cubeddu, e Marco Rizzo, anche qui sotto
 

Epistocrazia la Fine della Liberaldemocrazia

L’epistocrazia, termine coniato da David Estlund per definire un sistema politico in cui il diritto di voto è subordinato alla conoscenza degli argomenti, è tornata alla ribalta con la crisi politica degli ultimi anni. Invocato da molti come soluzione di tutti i mali che affliggono l’Italia, il governo dei competenti e della conoscenza impone una riflessione sul futuro delle liberaldemocrazie occidentali.

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Mentre il Paese è ancora piegato dall’emergenza Covid19, in che stato di salute versa la democrazia italiana? Per rispondere a questa domanda sono intervenuti nel dibattito “Epistocrazia: la fine della liberaldemocrazia?”, organizzato dal nostro Istituto di ricerca e analisi politico-economica, i giornalisti Marco Travaglio (direttore de Il Fatto Quotidiano), l’onorevole Stefano Ceccanti (Partito Democratico), Raimondo Cubeddu, ordinario di filosofia politica all’Università di Pisa, Marco Rizzo (Partito Comunista) e Pietro Paganini, presidente di Competere.
Intanto in Italia la democrazia resta (dati Demos 2020), la forma di governo migliore solo per 7 italiani su 10, oltre il 60% pensa che ci sia maggiore necessità di riformarla con leader forti al governo, mentre il 20% oggi ritiene che in alcune circostanze alla democrazia sia preferibile persino un regime totalitario. Mentre cala la fiducia verso i leader di partito: per il 48% degli italiani gli attuali partiti sono percepiti come non necessari allo svolgimento dell’iter democratico.

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Il tradimento dei valori dei partiti è stato il tema maggiormente sottolineato dal direttore de Il Fatto Quotidiano Travaglio. “I partiti al governo si sono dimostrati trasformisti vestendo un abito diverso all’occorrenza. Dovranno renderne conto agli elettori nel momento in cui chiederanno il voto”. Così Marco Travaglio. “Le fasi costituenti – continua il direttore del Fatto Quotidiano – vanno benissimo.
Bisogna ricordarsi però di dirlo ai cittadini: dir loro che stiamo creando una costituente per gestire la crisi, al termine della quale si tornerà alla normalità. Questo non è avvenuto”. Da Rizzo invece è arrivata una dura la critica nei confronti del neo Presidente del Consiglio Mario Draghi “Non è un tecnico ma un uomo della finanza, che fa scelte neutrali esattamente come i suoi predecessori. Questa neutralità la pagheremo tutti”. “Si è parlato di un governo dei migliori, come se gli altri non fossero in grado di governare”. Sottolinea infine Paganini. “Ma la crisi della liberal democrazia sta proprio nel fatto che i partiti chiamati al potere in questi ultimi anni non sono riusciti a rispondere alle esigenze dei cittadini”.

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Epistocrazia la Fine della Liberaldemocrazia? – Pietro Paganini – Webinar di Competere

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PNR