Nutriscore l’Algoritmo Minaccia La Libertà – HuffingtonPost – Pietro Paganini
Il Nutriscore è una minaccia per i cittadini europei e l’Italia. Ho elencato le ragioni per l’HuffingtonPost in un breve commento che puoi rileggere qui >>> o qui sotto. Nel commento per l’HuffingtonPost ho evidenziato tutte le contraddizioni dell’algoritmo con cui sarà stabilità la salubrità alimentare di un prodotto. L’algoritmo sarà gestito dal Governo francese.
Nutriscore l’Algoritmo Minaccia La Libertà
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) appoggia il Nutriscore – con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che le va dietro – rischiando così di creare una frattura insanabile nel dibattito sulla sostenibilità alimentare in Europa.
Premessa: secondo la strategia Farm to Fork dell’Unione europea, la sostenibilità ambientale e sociale passano anche dalle corrette abitudini alimentari e dalle scelte di consumatori consapevoli di quello che acquistano e poi mangiano. Contestualmente, Bruxelles sente l’esigenza di fronteggiare l’aumento dell’incidenza di malattie non trasmissibili.
Da qui le etichette nutrizionali fronte-pacco, strumento semplice e diretto per fornire una completa informazione di cosa contengono gli alimenti, come sono prodotti e il loro apporto calorico-nutrizionale. L’Ue è tanto certa di essere sulla buona strada – e lo è – da aver proposto l’adozione obbligatoria dell’etichettatura, a livello comunitario, già entro la fine del 2022.
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Da qui però cominciano i problemi. Su quale etichettatura adottare si è infatti aperto un acceso dibattito. Francia, Germania, Olanda e altri Paesi membri Ue hanno già adottato autonomamente da Bruxelles il Nutriscore: sistema di etichettatura ideato nel 2017, da una società privata francese (Santé Publique France), ispirato dal sistema a semaforo adottato nel Regno Unito e basato sull’utilizzo di un algoritmo da cui poi deriva il giudizio sulla salubrità dei prodotti: da una A verde (buono e sano) a una E rossa (cattivo e insalubre).
Già questo basta per dire che siamo ben lontani dall’informazione completa ed esaustiva richiesta dall’Ue. Oltre che fornire una valutazione sommaria, il Nutriscore manca delle rigorose valutazioni scientifiche necessarie per gli obiettivi scritti chiaramente dalla Farm to Fork.
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L’efficacia del Nutriscore è ancora più dubbia contro lo sviluppo del cancro, come invece sostiene lo Iarc applicando ex-post il profilo nutrizionale del Nutriscore agli alimenti consumati dai 500mila cittadini europei le cui abitudini e anamnesi vengono monitorati dal 1992 nell’ambito del progetto European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (Epic).
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La fallacia è ovvia: la correlazione osservata tra il consumo di alimenti che il Nutriscore considera positivi (fibre e proteine) e la minore incidenza di sviluppo del cancro non può essere attribuita al Nutriscore stesso. Infatti l’etichetta ha cominciato a essere implementata in anni ben più recenti di quello dello studio Epic, e solo una parte minima dei soggetti lo avrà incontrato nei suoi supermercati. Ne consegue che lo Iarc non può sapere se e come il Nutriscore condiziona il comportamento dei consumatori. Non può nemmeno affermare con alcuna certezza che l’etichetta può migliorare le abitudini alimentari al punto da prevenire il cancro. Vale la pena ricordare che secondo alcuni studi il Nutriscore ridurrebbe il consumo di alimenti freschi e aumenterebbe quello di prodotti confezionati.
Come si vede il tema è delicato. Primo perché sul cancro dobbiamo andare con i piedi di piombo nel pubblicare ricerche che sono facilmente esposte alla confutazione. Secondo perché sarebbe davvero svantaggioso per tutti snaturare una questione di carattere medico-scientifico a una polemica politica e di interessi nazionali.
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Dobbiamo ricordare infatti, l’intreccio tra il Nutriscore, che è Made in France. La prossima presidenza di turno Ue che spetta alla Francia, nel 2022, quando dovrà passare la Farm to Fork. E infine dobbiamo ricordare che lo studio dello Iarc è stato realizzato da un pool di ricercatori francesi. È per questo che noi di Competere.eu ci siamo. rivolti al governo italiano. Abbiamo inviato una lettera aperta, sottolineando l’importanza della collegialità nello sviluppo di politiche che aumentino la sostenibilità della nutrizione e dell’educazione alimentare. Il caso dell’Oms e dell’Iarc rischia di creare un precedente che può rendere più complicato il raggiungimento degli obiettivi europei.