Il Grande Aumento dei Prezzi – L’Aria che Tira La7 – Pietro Paganini
Ho partecipato all’approfondimento politico economico di La7, L’Aria che Tira. Il talk show di La7 è condotto da Francesco Magnani, mentre a confrontarsi con me ci sono il Prof Raffaello Lupi (Tributarista, Unviersità di Torvergata), Giorgio Cremaschi (Sindacalista di Potere al Popolo), e Luciano Nobili (parlamentare di Italia Viva, già della Margherita). Si è discusso dell’aumento dei prezzi, in particolare del costo dell’energia. Abbiamo anche affrontato il tema della Legge di Bilancio focalizzandoci sulla revisione dell’iRPEF introdotta dal governo e sui potenziali benefici del taglio di 7 miliardi dell’Irpef e di 1 miliardo di IRAP.
Il Grande Aumento dei Prezzi
Puoi rivedere tutta la trasmissione qui sotto o qui sul portale di La7, L’Aria che Tira>>> I miei interventi sono nella seconda parte della trasmissione.
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Questa è una sintesi dei miei interventi
- L’aumento del costo dell’energia è dovuto ad una serie articolata di circostanze: l’aumento della domanda a fronte di un’offerta scarsa.
- L’offerta scarsa è dovuta all’alta domanda, alla debolezza degli stoccaggi, all’eccessiva dipendenza dell’Europa e dell’Italia dal gas russo e da quello USA (importato in emergenza via mare).
- Anche la debolezza della produzione pulita (sole, vento, acqua) hanno contribuito alla scarsa offerta. Alcune centrali nucleari francesi sono chiuse per manutenzione.
- La drammatica situazione ai confini dell’Ucraina e la geopolitica USA/Russia/Nato, con una possibile guerra in Ucraina, spingono i prezzi verso l’alto (insieme ad unabassa offerta russa).
- In Europa consumiamo 400 miliardi di m/c all’anno, ne abbiamo solo 200 miliardi al momento. Da qui l’aiuto degli USA (ben pagato) con l’invio di 15/20 navi originariamente dirette in Asia e invertite verso l’Europa con GNL.
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- Sulla Legge di Bilancio ho provato a spiegare la logica sulla regione degli scaglioni IRPEF e della riduzione del carico fiscale di 8 miliardi.
- Ho argomentato che con un taglio di 8 miliardi è difficile accontentare tutti e incidere sostanzialmente e positivamente sulle tasche degli italiani.
- Certamente siamo delusi perché il Primo Ministro Draghi aveva premesso e promosso una riforma generale – finalmente – del sistema fiscale, sul modello danese.
- Per Draghi va rivisto l’intero sistema, e non posso che concordare.
- Alla fine però, anche il Governo Draghi, si limita a interventi mirati, utili o meno, ma che non risolvono il vero problema del sistema fiscale italiano: l’eccessiva e costosa complicazione di un sistema incomprensibile alla maggior parte dei cittadini.
- Ho anche evidenziato, come fatto da molti, che il sistema, favorirebbe i redditi superiori ai 40.000 € che non sono le classi alte, ma classi medie e medio basse.