CSM Giustizia Imparziale nei Comportamenti – Paganini non Ripete 251 – Pietro Paganini
Il Governo chiede al Parlamento di riformare il sistema elettorale del CSM e introduce nuove regole per la carriera dei magistrati. È una svolta storica con cui la politica agisce per governare nell’interesse dei cittadini dopo un trentennio di Giustizialismo.
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CSM Giustizia Imparziale nei Comportamenti
COSA SUCCEDE Il Consiglio dei Ministri ha deciso – all’unanimità – la riforma del sistema elettorale per il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e ha introdotto nuove regole per la carriera dei magistrati entrati nelle liste elettorali oppure titolari di incarichi di governo nei ministeri, nelle regioni e negli organismi pubblici.
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Sarà tradotto in un emendamento alla legge sulla giustizia in corso di discussione in parlamento. Tocca al Parlamento approvarlo.
PERCHÈ È IMPORTANTE? È una svolta storica con cui la politica agisce per governare nell’interesse dei cittadini, dopo che per trent’anni il settore della giustizia è stato dominato da un approccio giustizialista.
- Il nuovo sistema elettorale del CSM (a partire dal rinnovo nel prossimo luglio) strappa l’organismo al correntismo strutturato secondo gruppi di potere ideologico.
- I magistrati non potranno più spostarsi a piacimento tra la funzione giurisdizionale e l’attività politica e di governo, né candidarsi dove nei tre anni precedenti hanno esercitato le funzioni, né essere insieme titolari di giurisdizione e titolare di incarichi elettivi o governativi.
Ambedue le innovazioni sono cambiamenti che riportano il CSM e la magistratura alle funzioni originarie di tutela del cittadino.
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I PRINCIPI DEMOCRATICI La decisione del Governo vuole tutelare due principi fondamentali della nostra giovane Democrazia Liberale.
- La Magistratura è un ordine autonomo della Costituzione. In quanto tale non può essere un centro di elaborazione politica, quasi una quarta camera sempre fremente per intervenire sul formarsi delle leggi, perfino in Parlamento.
- Il potere dei magistrati è andato crescendo nella sfera delle decisioni politiche e governative. Per avere supporto giuridico nell’attività di governo, la prassi è il ricorso ad un magistrato nel gabinetto del Ministro, quasi che nel campo del diritto non esistessero altre professionalità altrettanto e più istruite).
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Il liberale Aldo Bozzi ammoniva già oltre cinquant’anni fa che “un Magistrato non solo deve essere imparziale, ma deve essere considerato tale”. Il magistrato che partecipa alle elezioni, che esercita funzioni di governo, che svolge incarichi societari, assume una connotazione che lo marchia e che gli impedisce il venir considerato imparziale.
LA CASTA Attraverso le correnti e gli incarichi politici e di governo i magistrati sono diventati una casta di potere con tanti privilegi.
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Il potere politico dei magistrati ha creato un clima di sudditanza di cui tutti sono stati responsabili.
- I magistrati che lo attivano;
- i politici che lo praticano ossequiosi;
- i cittadini che sopportano ogni violenza alla Costituzione;
- i media che lo cavalcano esaltati.
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POTERE MEDIATICO I media in particolare, hanno favorito l’affermarsi della casta dei Magistrati promuovendo e giustificando molte scelte politiche oltre che l’approccio giustizialista. E contemporaneamente, ne hanno beneficiato ricevendo un trattamento di favore, come le soffiate e le notizie data in anteprima.
Non a caso la decisione del CSM ha indotto alcune testate di punta a sminuirne il rilievo tentando di suscitare polemiche strumentali inesistenti.
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COSA FARE ADESSO Dobbiamo auspicare che il Parlamento passi l’emendamento del Governo e il pacchetto di Riforma della Giustizia.
Il Governo ha completato, dopo le Riforme del Processo Penale e del Processo Civile, la fase urgente degli interventi nel settore Giustizia. Non è tutto né sono definitivi gli assetti (la separazione delle carriere, per esempio), ma è un processo di cambiamento graduale secondo gli schemi della Democrazia Liberale.
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CSM Giustizia Imparziale nei Comportamenti – Paganini non Ripete 251 – Pietro Paganini
Image credit: Robert Rurans courtesy of the NYT >>>