Possiamo Esportare la Libertà? – Paganini non Ripete 256 – Pietro Paganini
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Possiamo Esportare la Libertà?
- Così noi, la parte occidentale che si proclama il bene e la promotrice della Libertà dovrebbe prima di tutto domandarsi se possiamo definirci tali. Siamo davvero il bene e i promotori della Libertà?
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- La Libertà di e da implica che ciascun individuo è diverso.
- Il riconoscimento della diversità è infatti, la prerogativa dei Liberali.
- Affermare che tutti i cittadini sono liberi significa confermarne la diversità. Non si tratta di un riconoscimento esclusivamente formale.
- La diversità è, sostanzialmente, anche ragione di idee e progetti diversi, e quindi di una spinta propulsiva maggiore al confronto e alla Conoscenza che ne deriva.
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PER I LIBERALI la diversità va tutelata attraverso le regole della convivenza e quindi lo Stato che è il garante dei cittadini mediante i suoi poteri tra cui quello di rappresentanza.
- In questo contesto, la Democrazia rappresentativa o parlamentare, è il miglior strumento per promuovere la diversità e la Libertà. Non è perfetto, è il migliore che siamo stati capaci di progettare fino a qui, con tutti i difetti che conosciamo e i tentativi, spesso fallimentari, di migliorarlo.
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IL RUOLO DELLA DIVERSITÀ Questa concezione ci fa comprendere che in quanto promotori della Libertà dobbiamo riconoscere l’esistenza di comportamenti diversi nella Libertà oppure diversi dalla Libertà o che addirittura la umiliano e la negano. Non significa accettarli, ma riconoscerli.
- Dobbiamo essere consapevoli che alcuni cittadini, pur non negando la Libertà, non la applicano e non la promuovono, che altri (i cattivi) negano direttamente ruolo ed importanza della Libertà. Ed inoltre, dobbiamo verificare che possano esistere ipoteticamente forme di Libertà ancora più ampie della nostra – quella di noi buoni (una verifica concreta, non un’utopia).
- In quanto Liberali operiamo perché diversità e Libertà si espandano e quindi coinvolgano sempre di più quelli che definiamo non liberali (perché non applicando la Libertà ne rallentano la crescita) e quelli che noi definiamo cattivi o illiberali perché si privano o privano chi gli sta attorno della Libertà aperta come noi la intendiamo.
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COME PROMUOVERE LA LIBERTÀ Come possiamo diffondere Libertà e diversità? La risposta è complessa perché la soluzione non può essere ridotta ad una facile equazione valida ovunque e sempre. Proprio perché siamo circondati dalla diversità non possiamo aspirare a una formula definitiva, appunto perché ogni situazione – differente – richiede comportamenti appositi.
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- L’imposizione della Libertà non matura alcun riconoscimento della Libertà stessa quanto semmai un suo rigetto perché sarebbe un’imposizione rispetto alle peculiarità di ciascuno, anche di chi la rifugge.
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ESPORTARE LA LIBERTÀ IN RUSSIA? Rispetto al conflitto ucraino in Occidente si sta palesando, emotivamente, un’idea sbagliata di come diffondere la Libertà. Seguendo il modello statico degli Stati Uniti, si vuole imporre la Libertà, come se fosse un processo meccanico che segue una logica sempre uguale.
- Si pretende che l’Ucraina sia una Democrazia Liberale (pronta per la UE), quando non lo è ancora (tanto che ha sottoscritto il trattato Minsk2 e poi non ha dato in 7 anni la prevista autonomia rafforzata al Donbass).
- Si sogna che eliminando la tirannia di Putin e dei suoi oligarchi, anche la Russia possa diventare un paese libero, come lo intendiamo in Occidente (l’esperienza dice che è un’illusione).
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- In particolare, l’UE e l’Italia dovrebbero rifiutare l’impostazione oltranzista dei nove paesi Nato non appartenenti all’UE che stanno esprimendo una concezione della Libertà contraddittoria (supponendola esportabile) e lavorare subito in modo coerente per la cessazione delle ostilità in Ucraina (senza quindi alimentare lo scontro armato).
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