Nutrizione Sostenibile – L’Osservatore Romano – Pietro Paganini
Come produrre cibo sufficiente per sfamare il pianeta mantenendo l’equilibrio dell’ecosistema? Questa è la domanda che noi tutti dobbiamo provare a rispondere prima di elaborare soluzioni avventate ai problemi climatici o a quelli della nutrizione. Le due sfide, nutrizione e sostenibilità, vanno di pari passo e non possono essere scisse.
Questo è il contenuto del mio contributo a L’Osservatore Romano nell’edizione del 2 Maggio.
Puoi rileggere l’intero contributo qui sul portale de L’Osservatore Romano >>> o qui sotto puoi trovare alcuni estratti.
Ogni giorno dobbiamo produrre tra le 2.000 e le 2.500 calorie al dì per 7.9 miliardi di persone che popolano il pianeta. Sono circa 16 trilioni di calorie al giorno. Per produrle serve terra da coltivare e sfruttare…..come farlo in modo sostenibile?
Nutrizione Sostenibile
Le attività umane stanno influendo pesantemente sui cambiamenti climatici minacciando gli equilibri dell’ecosistema finora determinatisi e i modi dell’esistenza stessa dell’uomo. Riportare il processo di sviluppo dell’uomo a rispettare di più i vincoli naturali può aiutare a tutelare l’equilibrio su cui si regge l’ecosistema.
La sostenibilità infatti, è il delicato equilibrio tra le attività dell’uomo e l’ecosistema che lo ospita. Dobbiamo perciò, concentrarci sul bilanciamento tra le attività che l’uomo svolge per soddisfare i propri bisogni e desideri e il loro impatto sull’ecosistema. Sembra un esercizio banale ma non lo è.
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La maggior parte dei 7.9 miliardi si trovano nei paesi in via di sviluppo (Cina, India, Indonesia, Pakistan, Nigeria, etc.). Poco più di un miliardo popolano il blocco occidentale (includendo per ragioni socio-economiche Australia e Giappone), ma è un numero destinato a ridursi. I 7.9 miliardi di individui consumano molte energia sia in forma di calorie per alimentare il nostro fabbisogno fisico sia in forma di elettricità, combustibili, etc. per produrre e muovere le cose che usiamo per migliorare le nostre condizioni di vita. Produciamo questa energia trasformando le risorse naturali a disposizione. Il processo di trasformazione delle risorse naturali altera sempre più gravemente l’equilibrio su cui si regge l’ecosistema.
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Ciascuno di noi ha bisogno di circa 2.500 calorie al dì (2.000 nelle economie avanzate dove si consumano meno energie fisiche). Significa che ogni giorno dobbiamo produrre circa 16 trilioni di calorie, una quantità impressionante di energia che ricaviamo in forme molto diverse (grassi, proteine, zuccheri, etc.) trasformando il pianeta e quindi alterandone l’equilibrio. Abbiamo infatti, bisogno di nutrienti tra loro diversi per aiutare il nostro organismo a funzionare meglio (la famosa dieta sana ed equilibrata) e più a lungo. L’accesso all’energia di qualità dovrebbe essere diritto di tutti. Ma non è così.
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Non dobbiamo occuparci di salvare il pianeta dai bisogni e dai desideri di 10 miliardi di persone. Ci dobbiamo preoccupare di come noi che presto saremo 10 miliardi di persone possiamo vivere in equilibrio con il pianeta.
Chi vuole salvare presuntuosamente il pianeta non si occupa di risolvere il problema di soddisfare i bisogni di 10 miliardi di persone che meritano eguale dignità e opportunità. Si limita a inseguire l’ideale di un mondo perfetto (secondo i canoni dell’Occidente) in cui i desideri altrui (dei paesi in via di sviluppo) vengono soppressi per evitare di causare ulteriori danni all’ecosistema. Il senso di colpa che l’Occidente ha maturato verso l’ambiente rischia di frenare il diritto allo sviluppo (sana e bilanciata nutrizione, salute, educazione, etc.) dei miliardi di persone che popolano le regioni più povere del pianeta. Qui non si deve salvare la terra ma provare a garantire a tutti gli uomini i mezzi per vivere dignitosamente e in equilibrio con il pianeta.