La Strategia della Formica – Paganini non Ripete 263 – Pietro Paganini
Il Governo è impegnato a produrre il piano energetico nazionale. La strategia si limita all’energia per le cose (gas, petrolio, rinnovabili, etc.) e omette le Kilo calorie per gli esseri viventi (umani, animali, vegetali). In una recente audizione in Commissione Agricoltura presso il Senato della Repubblica, ho invitato il Governo e le istituzioni a promuovere un piano per le materie prime alimentari.
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COSA SUCCEDE Le conseguenze dei cambiamenti climatici, i colli di bottiglia e l’interruzione delle filiere produttive, stanno pesando sulla sicurezza alimentare anche nelle economie avanzate come l’Italia.
- Il nostro paese si vanta per la tradizionale dieta mediterranea e la qualità della cucina ma produce poca energia alimentare. Persino la produzione di molti prodotti tipici è sotto la sufficienza, tanto che siamo obbligati ad importare (olio d’oliva e grano, per esempio).
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PERCHÉ È IMPORTANTE In questo contesto di continue e rapide crisi globali è necessario affidarsi a filiere sostenibili ma soprattutto resilienti. Urge un piano strategico per l’istituzione e la gestione di queste filiere che tenga conto dei fattori – in continua evoluzione – geopolitici, ambientali, climatici, sociali, etc..
- Vanno monitorate le filiere, i flussi in entrata e uscita, e gli stoccaggi. Vanno anticipati i cambiamenti e fatte previsioni sugli scenari (geopolitici, climatici, etc.). Si devono studiare nuove e alternative catene di approvvigionamento.
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IL CIRCOLO VIZIOSO La drammatica rapidità dei cambiamenti climatici, di cui l’uomo è responsabile sta causando una riduzione importante della capacità produttiva di molte materie prime.
- Se diminuisce la produttività (quanto si produce in un ettaro, per esempio), e quindi l’offerta, ma aumenta la domanda con la crescita della popolazione e del benessere, i prezzi salgono e la sicurezza alimentare scende.
- Per ovviare alla diminuzione della produttività si deve ricorrere a un utilizzo più intensivo della terra, cioè coltivazioni più ingombranti o a coltivazioni alternative che a loro volta sono meno produttive e richiedono più terreno.
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MINACCIA PER L’AMBIENTE Minore è la produttività e maggiore è l’impatto sull’ecosistema che a sua volta modifica il ciclo del clima che poi riduce la capacità produttiva.
I COLLI DI BOTTIGLIA Ci dobbiamo abituare anche ai colli di bottiglia causati dalle improvvise interruzioni delle filiere produttive. Le cause sono molteplici e difficilmente prevedibili, ma uno sforzo va fatto, dotandosi di strumenti adeguati.
- Il conflitto in Ucraina, nella sua gravità, è insieme alla diffusione del virus Covid, il caso più grave, ma non l’unico.
- I blocchi alle esportazioni di India e Indonesia nel rispondere alla crisi in corso sono un altro esempio.
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ANCHE I RICCHI PIANGONO L’emergenza alimentare che ne consegue minaccia la sicurezza alimentare anche di paesi ricchi come quelli europei che sostanzialmente dipendono dall’estero.
PICCOLO NON È BELLO Minaccia anche l’Italia che produce poco con tante piccole aziende. Non hanno gli strumenti (di previsione e geopolitici) per compiere scelte strategiche e risorse economiche, organizzative/manageriali, e umane, per operare nel lungo termine.
- La scelta commerciale di preferire l’olio di girasole all’olio di palma ne è un esempio. Hanno sopperito alla mancanza di olio di girasole ucraino con le scorte proprie ma soprattutto di altri paesi. O sono ricorse all’olio di palma come valida alternativa (lo stesso che avevano boicottato).
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COSA FARE Ai Senatori della Repubblica ho suggerito di invitare il Governo a promuovere un piano strategico per le materie prime alimentari.
- È evidentemente compito del Parlamento, in rappresentanza dei cittadini, definire chi e come sviluppare questo piano.
- Il Governo deve produrre un bollettino mensile sulle materie prime alimentari (anche pubblico). Si deve avere una comprensione degli approvvigionamenti, e della dinamica dei prezzi (così da contrastare le speculazioni);
- Il Governo deve produrre previsioni sulla produttività rispetto ai cambiamenti climatici e ai violenti fenomeni meteorologici (siccità, temporali), le problematiche e le crisi geopolitiche, i colli di bottiglia, etc..
- Dobbiamo incoraggiare politiche di collaborazione con i Paesi produttori, per migliorare la resilienza e la sostenibilità delle filiere, e soprattutto per avere rapporti di leale amicizia con i fornitori delle nostre imprese. Il friendshoring non è una scelta di lungo termine saggia, ma in questa fase storica la costituzione di partnership privilegiate possa tutelare il benessere dei cittadini e migliorare le condizioni socioeconomiche e politiche dei Paesi amici, è urgente.