Basta Fermare la Guerra per Abbassare il Prezzo del Gas? – Agora RAI 3 – Pietro Paganini
Ci stavamo apprestando a immaginare – analiticamente – scenari di pace: scende il prezzo del gas, che per il vero saliva già da molto prima dell’invasione dell’Ucraina, i campi dell’Ucraina lussureggianti di materie prime con le navi in fila fuori dal porto di Odessa per caricare e scaricare merci. Le sanzioni sono sparite, i Russi sono tornati in vacanza in Italia e le mille nostre Piccole e Medie imprese sono tutte a Mosca e San Pietroburgo a vendere.
Poi Putin va in TV e quello scenario sparisce, sotto un fungo atomico che i media occidentali ipotizzano. Dal commercio florido che porta la democrazia nel mondo, al deserto di un futuro dispotico.
Tra le ragioni ipotizzate del discorso del tirannico leader russo preferisco la più rosea: voglio negoziare e uso la carta della guerra totale. Di fatto, chi segue poco le questioni a Est, sa poco di cosa sta già avvenendo.
Fatto sta che mi siedo negli studi di Agorà su Rai 3 pronto a ipotizzare, ma devo ritornare a ragionare, come è metodologicamente corretto, sui fatti. La scienza parte dai fatti o problemi che siano, e non dalle ipotesi.
Così, nei pochi minuti che la TV concede ho risposto alle domande di Monica Giandotti che oggi conduce Agorà su Rai 3.
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Basta Fermare la Guerra per Abbassare il Prezzo del Gas?
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Qui un riassunto per macro punti di quanto ho condiviso con Monica Giandotti a Agorà.
- I tre fattori che stanno stravolgendo la stabilità ma a cui ci dobbiamo adattare: rapidità dei cambiamenti climatici e impatto sulla produzione (oltre che su di noi), interruzione delle filiere post Covid ma fenomeno ormai globale e dissociato dalla pandemia, e il conflitto in Ucraina, così come ogni conflitto anche se su cala minore.
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- L’inflazione italiana è importata e quindi è da offerta. Difficile intervenire.
- Serve bloccare il prezzo del gas, anche a casa nostra, per esempio con le imprese di Stato, pazienza se sono quotate in borsa.
- Le dinamiche dei prezzi delle materie prime sono complicatissime. Il mercato del gas è soggetto alla grande speculazione priva di regole di tutela dei consumatori.
- La Russia ha ben studiato i vizi dell’Occidente. Provocando sul gas colpisce noi con le mani di noi stessi. A guadagnare sul gas o altre commodity sono gli stesso occidentali (es. Norvegia, paese natale del Segr. Gen. Nato).