Casa Dolce Casa – Paganini non Ripete 268 – Pietro Paganini
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- Fa parte del pacchetto di riforme europee Pronti per il 55% che definisce la visione per il conseguimento di un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. È una componente fondamentale della strategia un’ondata di ristrutturazioni (Ottobre 2020) e si ricollega al piano energetico REPowerEU (Maggio 2021).
RILEGGI LE RAGIONI DELLA GUERRA PER L’ENERGIA – PAGANINI NON RIPETE 266 >>>
- Non è una novità come chi la oppone vuole farci credere, ma è il passaggio fondamentale in un processo di ammodernamento dei paesi dell’Unione, tra cui l’Italia.
- Se questa è la reazione se ne conviene che o sono stati disattenti per anni ai nostri danni, o sono in malafede per qualche ragione. Certamente sono ostili al cambiamento.
PAGANINI NON RIPETE 265: LO STIPENDIO DEI BUROCRATI >>>
- In uno contesto europeo di grande diversità fare le regole è infatti, molto complicato. Se gli italiani hanno l’impressione di rimetterci rispetto ai cittadini di altri paesi, è perché chi li rappresenta è spesso assente. E si presenta solo a cose fatte, non per fare il mea culpa ma per fomentare la rabbia dei cittadini spaventati rispetto alla novità.
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Se la Direttiva venisse ben negoziata (dai nostri rappresentanti) nei prossimi passaggi istituzionali a Brussels e poi in fase di implementazione a Roma, sarebbe una straordinaria opportunità per riqualificare la struttura edile del nostro paese.
- Significa azzerare le emissioni, ridurre i costi energetici, e soprattutto migliorare il benessere abitativo (anche lavorativo).
- Quest’ultimo fattore o guadagno è meno considerato ma ha un impatto molto importante in termini di salute fisica e mentale, e produttività, ma più in generale di qualità della vita.
RILEGGI LA STRATEGIA DELLA FORMICA: PAGANINI NON RIPETE 263 >>>
- In alcune zone, come le grandi città o i paesi estesi è certamente più facile intervenire, ma nei centri storici dei borghi e degli agglomerati edificati su colline e cocuzzoli si richiederanno sforzi straordinari.
- Nulla è impossibile se c’è la volontà e la capacità organizzativa. Hanno vita più facile i paesi in cui le strutture urbane sono più diffuse con una densità abitativa più bassa (paesi del Nord Europa) o seguono logiche funzionali (Est Europa).
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2. IL PICCOLO PROPRIETARIO NON INVESTE In questo contesto di complessità, l’Italia si differenzia da molti paesi europei per le dinamiche con cui la proprietà si manifesta.
- Nei paesi anglosassoni o scandinavi si è – spesso – proprietari dello spazio mentre le mura appartengono a società o un consorzi. In Italia è esattamente il contrario, con le conseguenze che conosciamo. Ristrutturare diventa quindi complicato perché la maggioranza dei proprietari deve essere concorde.
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3. CLIENTELE E IMPRESE NANE La struttura organizzativa delle imprese di costruzione e le competenze tecniche di molti professionisti e costruttori potrebbero essere un altro problema. Le tecnologie e le tecniche costruttive ci sono, ma come molte tragedie recenti dimostrano, spesso mancano le risorse umane o tendono a prevalere interessi di natura clientelare. Questa Direttiva è quindi occasione di rinnovamento del nostro tessuto professionale nell’ambito delle costruzioni.