Difendere la Proprietà per Promuovere l’Innovazione
Recentemente è stata pubblicata in Italia l’edizione 2024 dell’International Property Rights Alliance Index, in collaborazione con la Property Rights Alliance e Competere. Il report evidenzia un miglioramento per l’Italia, sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare.
Con Competere ci siamo battuti perché Milano ospitasse il Tribunale Unificato dei Brevetti. Rivedi la conferenza.
Difendere la Proprietà per Promuovere l’Innovazione
L’Italia, infatti, ha registrato un’ascesa di dieci posizioni nella classifica dell’Ipri. Tuttavia, nonostante tale progresso, il nostro Paese non brilla, rimanendo tra gli ultimi in Europa. Il superamento di nazioni come Ghana, Panama, Nepal e Filippine, che nel 2022 ci precedevano, non è sintomo di una vittoria eclatante. Questo è particolarmente vero considerando che l’Italia è un membro del G7, e il successo raggiunto appare quindi relativamente insoddisfacente.
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Il report è frutto di una collaborazione tra la Property Rights Alliance e 131 think tank di 73 Paesi diversi, con il contributo fondamentale di Competere per l’Italia. L’analisi attuale copre 125 nazioni, che insieme rappresentano il 93,4% della popolazione mondiale e quasi il 98% del PIL globale.
Con un punteggio pieno di 6, l’Italia mostra un miglioramento significativo rispetto allo scorso anno, avendo guadagnato circa mezzo punto (passando da 5,66). Questo risultato ci colloca al 35esimo posto a livello mondiale e al 18esimo in Europa occidentale, su un totale di 135 Paesi.
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Il report non manca di sottolineare aspetti positivi relativi all’Italia, tra cui il riconoscimento da parte del FMI e della Banca Mondiale della nostra stabilità economica. Inoltre, emergono elementi incoraggianti analizzando parametri chiave come l’indipendenza della magistratura, la Rule of Law e le politiche anticorruzione. Ciò nonostante, persiste una significativa carenza di attenzione da parte della politica e delle forze sociali italiane verso la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, elemento cruciale per la competitività delle imprese sul mercato globale.
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Le dieci posizioni guadagnate nella classifica sono il frutto dell’operato dei governi precedenti. Sul fronte della concorrenza e del libero mercato, il governo attuale deve ancora chiarire la propria posizione. Tuttavia, c’è ottimismo che l’assegnazione a Milano della terza sezione del Tribunale europeo dei brevetti possa generare benefici economici e giurisdizionali, contribuendo in modo positivo all’Indice Ipri del 2024.