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Intelletto Vs Fast Follower – Paganini non Ripete 285

L’Italia continua a soffrire di una scarsa tutela della proprietà, un fattore che scoraggia gli investimenti e rallenta l’innovazione, indebolendo la competitività delle nostre imprese. Un ecosistema di piccole e medie imprese (PMI) concentrato sull’originalità, l’unicità e la qualità del marchio Made in Italy ha bisogno di una protezione più solida dei diritti di proprietà, soprattutto in ambito intellettualeIl nostro ecosistema urge di queste tutele per incoraggiare gli investimenti e l’innovazione, e rafforzare la competitività internazionale, con effetti positivi sulla crescita a lungo termine e contrapporsi alla morsa dei Fast Follower. 

Intelletto Vs Fast Follower 

L’Indice Internazionale per la Tutela della Proprietà (IPRI) 2024, recentemente pubblicato, fornisce un quadro aggiornato sulla protezione della proprietà a livello globale.
  • L’IPRI 2024 valuta la protezione dei diritti di proprietà in 125 paesi, che rappresentano il 93,4% della popolazione mondiale e il 97,5% del PIL globale. 
PERCHÈ È IMPORTANTE?
Si tratta di una risorsa fondamentale per decisori politici e leader aziendali, poiché illustra chiaramente come i tre pilastri dell’ecosistema dei diritti di proprietà – l’ambiente legale e politico, i diritti di proprietà fisica e quelli intellettuali – siano essenziali per attrarre investimenti e rafforzare le istituzioni.

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CATTIVE NOTIZIE
Il rapporto 2024 mostra una leggera flessione dello 0,53% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza segnala che molti paesi faticano a mantenere protezioni adeguate, un aspetto essenziale per il progresso economico.
BEST IN CLASS
Finlandia, Singapore, Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda sono i paesi con le migliori performance nell’IPRI 2024. Essi imostrano come un quadro legale e politico robusto favorisca la resilienza economica e la competitività, primeggiando nell’attrarre investimenti, creare nuove imprese e promuovere l’innovazione.
WORST IN CLASS
All’opposto, paesi come Venezuela, Yemen, Haiti, Repubblica Democratica del Congo e Ciad affrontano gravi sfide, tra cui instabilità politica e sistemi legali fragili. Questi fattori compromettono i diritti di proprietà e limitano gravemente le opportunità di sviluppo economico e sociale.

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ITALIA MEDIOCRE

L’Italia si posiziona al 36° posto, abbondantemente dietro la Spagna, Oman, Emirati, e davanti solo alo blocco dell’EST e alla Grecia in EU27.
  • Si tratta di una posizione che non riflette le ambizioni e il potenziale economico del paese né il carattere innovativo delle nostre imprese. Siamo lontani dalle economie avanzate che guidano l’innovazione tecnologica. 
TUTTAVIA…
Se analizziamo i singoli fattori, come la protezione dei brevetti, del copyright e dei marchi, l’Italia dimostra una performance migliore, avvicinandosi a paesi come la Spagna, mentre il blocco del Centro e Nord Europa resta lontano. 
IL VERO PROBLEMA…
Si riscontra nella proprietà fisica, in particolare nell’accesso al credito (Banche???), e nella debolezza con cui è applicato il principio di “rule of law”. Le leggi a tutela della proprietà esistono, ma la loro applicazione è carente.
CONTRO I FAST FOLLOWER
Nell’era della complessità, in cui la conoscenza è il motore della competitività grazie alla creatività e all’innovazione, la tutela della proprietà intellettuale diventa fondamentale per proteggersi dai sistemi economici Fast Follower. Questi ultimi, rapidi nel copiare, produrre e distribuire a costi minimi, minacciano il valore dei prodotti originali, soprattutto in mercati globali dove i consumatori, in particolare la classe media emergente nei paesi in via di sviluppo, sono attratti da alternative più economiche.
COSA FARE PER MIGLIORARE
Se vogliamo che le imprese italiane continuino a essere competitive e innovative, è necessario agire tempestivamente:
  • Rafforzare il sistema legale e combattere la contraffazione: Il sistema legale e giudiziario deve garantire una protezione efficace dei diritti di proprietà intellettuale, riducendo la lentezza burocratica e accelerando i procedimenti. È cruciale intensificare la lotta alla contraffazione, un problema particolarmente grave per settori chiave come alimentare, moda (spesso compiacente!!!) e lusso, proteggendo così l’innovazione e il valore dei marchi italiani. 
  • Anche le proprietà fisiche, comprese quelle occupate abusivamente, devono essere tutelate con azioni tempestive, per garantire il rispetto della legge e la certezza del diritto.
  • Sviluppare una cultura della tutela della proprietà sin dalle scuole di ogni livello. I programmi scolastici dovrebbero includere corsi specifici sulla protezione della proprietà intellettuale e industriale, non solo nei campi tradizionali come ingegneria e business, ma anche in ambiti umanistici e artistici.
  • Allenare manager e imprenditori. Le imprese devono formare i propri dirigenti e team sulla gestione strategica della proprietà intellettuale e sull’importanza dei brevetti, copyright e marchi come strumenti di competitività.
  • Istituire incentivi fiscali e agevolazioni per le imprese che investono nella tutela della proprietà intellettuale. Un sistema fiscale che premi chi registra brevetti e protegge la propria innovazione può stimolare maggiori investimenti in R&D.
  • Piani industriali orientati all’innovazione. I piani industriali futuri devono dare priorità alla proprietà intellettuale come asset chiave da proteggere sia a livello nazionale che internazionale, con particolare attenzione ai mercati complessi e Fast Follower come la Cina.
  • Stabilire una rete disentinelle internazionali” (ambasciate, consolati, camere di commercio) per aiutare le imprese italiane a proteggersi da violazioni della proprietà intellettuale nei mercati esteri e fornire consulenza legale qualificata.
  • Creare un fondo nazionale di difesa legale per assistere le piccole e medie imprese italiane in controversie internazionali legate alla violazione dei diritti di proprietà. Questo strumento potrebbe offrire assistenza economica e legale a chi non dispone di risorse sufficienti.
  • Potenziare la collaborazione tra pubblico e privato per sviluppare soluzioni congiunte a tutela della proprietà intellettuale, coinvolgendo università, centri di ricerca e imprese nella promozione di brevetti e innovazioni.
  • Velocizzare la digitalizzazione dei processi di registrazione e di consulto dei brevetti, con l’obiettivo di snellire le procedure e renderle più accessibili, riducendo tempi e costi burocratici.
  • Collaborare con organizzazioni internazionali come il World Intellectual Property Organization (WIPO) per monitorare e combattere più efficacemente le violazioni e sviluppare nuovi standard internazionali di protezione.
MADE IN ITALY Vs FAST FOLLOWER
Le PMI italiane, che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema economico, sarebbero tra i principali beneficiari. Una protezione più efficace permetterebbe loro di competere a livello globale, incentivando gli investimenti e l’innovazione e proteggendo i loro prodotti e idee non solo dalla contraffazione ma anche da economie e imprese Fast Follower. Investire nella tutela della proprietà intellettuale significa dare alle PMI gli strumenti necessari per crescere e prosperare in un contesto economico sempre più competitivo.

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PNR