Lunedì 19 dicembre il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha risposto alle domande di alcuni giornalisti a Fano, in provincia di Pesaro Urbino, tra cui una sugli ultimi dati che mostrano come nel corso del 2015 oltre 100mila italiani abbiano lasciato il paese.
“Bene così: conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi. Bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100 mila, ce ne sono 60 milioni qui: sarebbe a dire che i 100 mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei “pistola””
L’affermazione infelice deve però essere contestualizzata. Il grande problema che affronta il nostro Paese non si limita ai cervelli in fuga e al non ritorno, ma anche alla scarsa attrattiva che esercita sui giovani stranieri, fotografia di una classe dirigente da riformare.
Il mio intervento a Studio 24 qui