Il trasporto regionale è una delle componenti più importanti del sistema ferroviario nazionale che ogni giorno coinvolge oltre 10 milioni di passeggeri che usano il treno come mezzo principale per i loro spostamenti.
A seguito della Legge Bassanini, la competenza in materia di trasporto regionale è passata dal Stato alle Regioni che sono diventate l’interlocutore privilegiato con i diversi concessionari nel definire, attraversi i Contratti di servizio, la quantità, i costi e gli standard di qualità dei servizi ferroviari erogati sul proprio territorio. Inoltre, dal 2001, anche le risorse già destinate al finanziamento del servizio ferroviario locale sono state automaticamente trasferite alle Regioni.
Storicamente la maggiore domanda di trasporto regionale ha una connotazione di tipo pendolare ed è concentrate nelle regioni Lombardia, Lazio Campania, Toscana, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Liguria che insieme contano per oltre l’80% del totale nazionale. Il fenomeno è in continuo aumento e nel 2014 si sono registrate circa 100 mila persone in più rispetto all’anno precedente.
Il trasporto ferroviario regionale, in Italia, presenta non pochi problemi legati particolarmente ai bassi livelli di investimento, sia nelle infrastrutture che nella qualità del servizio. Materiale vetusto, tempi di percorrenza lunghi e servizio concentrato solo in determinate fasce orarie, congestione dei nodi urbani sono i principali problemi lamentati dall’utenza.
Nel corso degli ultimi anni le Regioni hanno investito nel trasporto ferroviario regionale mediamente meno dell’1% del loro bilancio.