di Roberto Ruggiero
Abbiamo già affrontato il pensiero creativo in azienda, ma non abbiamo analizzato la figura del leader che innovando deve guidare alla costruzione di un nuovo ambiente di lavoro. Lo svilupparsi di un contesto ipercompetitivo e complesso porta sempre di più l’organizzazione a confrontarsi con l’esigenza non solo di innovare, ma di creare e sviluppare una cultura dell’innovazione.
L’azienda moderna (o oserei dire postmoderna) non può più affidarsi solo a figure manageriali che sappiano scoprire e condurre in senso unidirezionale un progetto innovativo. C’è ormai sempre più necessità di veri e propri manager dell’innovazione che sappiano creare e sviluppare un clima e un contesto, dove persone molto diverse tra loro siano capaci di identificare nuove idee e nuovi progetti avendo la predisposizione a raccogliere qualsiasi stimolo provenga dall’ambiente esterno. Il buon manager deve quindi porsi come diffusore di una cultura dell’innovazione che abitui il team a essere flessibile nell’affrontare con creatività i repentini e imprevedibili cambi del mercato. Ecco proposti alcuni consigli per un buon manager che punta a creare la cultura dell’innovazione.
Primo: migliorare il dialogo nel gruppo. Il primo passo per il buon manager è sviluppare all’interno del gruppo il conflitto cognitivo, che consiste in un’analisi critica e razionale che punta a riconoscere i punti di forza oggettivi di ogni proposta. L’eterogeneità del gruppo e la presenza di persone non estremamente specialistiche è un fattore vincente. Attraverso una modalità di dibattito aperta si possono facilmente individuare differenze di giudizio e di punti di vista che possono essere presi come spunto per lo sviluppo di un processo innovativo.
Secondo: utilizzare la scoperta come base di apprendimento. Attraverso l’errore si può facilmente scoprire quali sono i processi migliorativi che possono innovare all’interno dell’organizzazione. Il buon manager deve permettere che il team proceda per tentativi nella definizione di una nuova idea in modo che si creino le basi per evidenziare le aree di miglioramento e perfezionare così il processo innovativo. Molti leader oggi, alla presentazione di differenti idee da parte del team, decidono di perseguire solo un’opzione e scartano a priori quelle che sembrano essere non in linea con le strategie consolidate all’interno dell’organizzazione. Se realmente si punta al cambiamento innovativo, il processo di scoperta deve mettere a confronto differenti approcci ed esperienze, valutandone poi i risultati.
Terzo: saper definire una decisione integrata. Un’idea tira l’altra. Nella fase di definizione della soluzione è importante racchiudere i contributi di tutto il team. Non ci sarà un vincitore ed altri perdenti, ma un team che ha lavorato integrando tra loro idee e intuizioni per costruire veramente un progetto innovativo. Il buon manager nel ruolo di leader-facilitatore dovrà sicuramente favorire la creazione di idee di valore, permettendo che ognuno possa utilizzare l’idea dell’altro come stimolo per la creazione di una propria. Nella fase di integrazione e definizione dell’idea, il buon manager deve dimostrare una buona dose di coraggio, che deve essere infusa in tutto il team come pilastro fondamentale per la costruzione della cultura dell’innovazione.