Di tanto in tanto ripeto la stessa domanda. Vi annoierà, forse, ma è cruciale. La progressiva automazione distruggerà posti di lavoro, obbligandoci a ripensare il nostro welfare e lo stesso concetto di lavoro, o saremo in grado di creare nuovi posti, o ancora, più semplicemente, saremo capaci di ripensare il nostro modo di vivere? 

Su La Stampa di questa settimana ho posto l’attenzione ancora una volta sulla scuola, e in particolare sulla didattica. Il modello attuale non ha funzionato perché non riconosce le nostre modalità di apprendimento. E’ buffo. La didattica e la pedagogia su cui abbiamo costruito la scuola è l’esatto contrario del modo in cui apprendiamo. Oggi è urgente riformare la didattica proprio per rispondere alla esigenze del mercato del lavoro. Leggevo proprio ieri sullo stesso quotidiano che il Ministro Fedeli ha risposto, a suo modo, con un’intervista. Quanto vuole introdurre va certamente bene, ma non risolve il problema. L’approccio della Fedeli è sempre lo stesso, quello dei ministeriali, per cui il mondo deve rispondere ad un’unica idea, la loro. I cittadini non sono liberi di scegliere o sperimentare sennonché quello che di volta in volta è scelto per loro. Questi sono i nemici della società aperta dove invece i cittadini sono liberi di sperimentare. In Finlandia è appena stato approvato un Piano, il Phenomenal Education (Phenomenal Based Learning) che trasforma profondamente la didattica abolendo di fatto le singole discipline e introducendo un approccio olistico, multidisciplinare e intergenerazionale. Hanno anche abolito i compiti da molto tempo. Cara Fedeli, abolisci i compiti. Ci torneremo.

A proposito di lavori automatizzati, fremiamo tutti per l’avvento dell’autobus intelligente, che si guida da solo. E con esso dell’ATAC intelligente, che si governa da sola, senza la presenza ingombrante della politica e del suo popolo di mantenuti. Tra questi ci sono anche i fornitori che nella maggior parte dei casi non sono poveri creditori, ma complici di un sistema di fatture gonfiate e mazzette che con il concordato preventivo vengono bloccate oltre che smascherate. Avete capito? Leggete con attenzione il breve ma completo commento di Raffaello Morelli: a Roma i rubinetti da chiudere non solo quelli dell’acqua, ma quelli che all’ATAC e a tutte le società pubbliche e partecipate continuano ad erogare denaro, il nostro.

Maria Serra ci spiega dei lavori che i robot ci stanno portando via. Sempre in tema di tecnologia invece, Benedetta Fiani ci descrive la solitudine con cui il nostro dispositivo ci investe. Ecco come sopravvivere.

Non perdetevi i consigli di Roberto Ruggiero per rendere produttiva e piacevole una riunione di lavoro, mentre Pocah ci aiuta ad utilizzare efficacemente il risponditore automatico della nostra email. Che disastro siamo con l’automatic reply.

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