dagli USA: Sara Baer Sinnot, Kantha Shelke, lo Chef Bruno Serato
La pasta è tra i simboli del nostro paese. Racconta chi siamo. Rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo.
La pasta è cara a tutti noi, molto meno al presente Governo che, con il silenzio dei principali partiti, ha promosso un provvedimento che tradendo i principi fondamentali della libera concorrenza minaccia la nostra filiera produttiva e la sua leadership mondiale.
(i) Il mercato italiano è maturo. Dobbiamo innovare e dobbiamo esportare.
(ii) Fatichiamo in Unione Europea, va meglio verso il resto del mondo, dove però aumenta la concorrenza.
(iii) La competizione globale si vince con la qualità. Se giochiamo sul prezzo rinunciamo agli investimenti. Perdiamo.
COSA POSSIAMO FARE Dobbiamo promuovere la qualità, favorire l’innovazione e promuovere l’export. Il provvedimento sull’origine del grano invece, impoverisce la nostra filiera produttiva, inganna i consumatori e illude gli agricoltori.
Se vogliamo continuare ad essere l’eccellenza dobbiamo sostenere gli investimenti e la libera iniziativa dei pastai, e soprattutto, liberarci da questo decreto.
IL FUTURO La pasta è un elemento fondamentale della nostra dieta i cui benefici sono stati dimostratI dalla scienza. Resisterà così alle mode dettate dall’emotività e dalle bufale.
La pasta del futuro continuerà ad essere tra i nostri alimenti preferiti mantenendo il legame con il passato e la tradizione.
Le stampanti 3D per esempio, proietteranno la pasta nell’età della personalizzazione, quando cioè, come le mamme di una volta, saremmo noi con i nostri robot a tirare la sfoglia. Come una volta, appunto.
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