Affaritaliani.it, 16 settembre 2016 Qual è l’agenda Liberale del Centro Destra? Domani finalmente lo scopriremo. Più che un’agenda sarà una… Continue Reading
Centrodestra, piccoli borghesi e vacanze
Affaritaliani.it, 12 agosto, Il Centro Destra dovrebbe ancora rappresentare la borghesia. E come tutti i piccoli borghesi ad agosto chiude… Continue Reading
Cercasi volontari per Stefano Parisi
Affaritaliani.it, 29 luglio, Si cercano volontari per sostenere Stefano Parisi. I candidati devono avere idee e soprattutto capacità di diagnosi… Continue Reading
Omnibus La7 – L’Europa dopo la Brexit
Quale sarà il futuro dell’Europa dopo la Brexit? Questa mattina sono stato ospite di Omnibus La7, per ragionare e mappare le incertezze politiche ed economiche europee a seguito del voto al referendum britannico. Partendo da presupposto che il mondo sta cambiando da un punto di vista tecnologico, lavorativo ed economico, l’Unione Europea non è stata in grado di rispondere in maniera adeguata, ad oggi questa lacuna impone una trasformazione nel modello di sviluppo europeo.
L’Europa dovrebbe portare avanti una riflessione sulla propria struttura, ma la verità è che l’Europa non esiste in quanto Stati Uniti d’Europa, ma in quanto un’Unione di Stati i cui rapporti sono regolati da una serie di trattati. Tuttavia, i Paesi continuano a rivendicare una loro egemonia ed identità, soffrendo la delega di una parte della loro sovranità a Bruxelles. Non dimentichiamoci che poco più di un anno fa sull’Europa aleggiava lo spettro di un’altra EXIT, quella greca. La Grexit non l’ha risolta ancora nessuno e la Grecia, a parte qualche timida riforma strutturale, rimane uno stato completamente privo di un’economia industriale su cui dovrebbe dipanarsi la ripresa.
A questo si deve aggiungere la difficoltà che Milano riscontra nel trasformarsi in un vero e proprio hub finanziario europeo. I CEO e gli azionisti delle grandi multinazionali, nel caso in cui vagliassero l’opzione di abbandonare Londra, a seguito della Brexit, per portare i loro HQ in altre città europee, difficilmente opterebbero per Milano, preferendole Dublino o Francoforte. Non è una questione meramente legata al fisco, che in Italia è comunque più alto rispetto ad altri paesi europei, ma è la difficoltà che si riscontra a fare impresa nel nostro Paese a disincentivare gli investimenti. Una burocrazia esageratamente complicata, come quella italiana, ed un sistema legale non sempre limpido, distraggono dalle importanti prospettive che potrebbe giocarsi la città di Milano, in quanto unica città italiana dallo spirito europeo ed internazionale, a seguito del voto britannico in favore della Brexit.
La Gabbia – La7: Ripetizioni, un giro d’affari vicino al miliardo
Intervista a La Gabbia sullo studio della Fondazione Einaudi sulle ripetizioni e l’evasione.
Il 50% degli studenti delle scuole superiori prende ripetizioni di almeno una materia per un giro d’affari che si avvicina al miliardo. Almeno il 90% non viene dichiarato al fisco. E’ quanto emerge da uno studio che la Fondazione Luigi Einaudi di Roma ha presentato oggi. Dopo gli studenti russi, gli italiani sono quelli che dedicano più tempo allo studio nelle attività pomeridiane e durante le vacanze.
E’ assurdo che chi frequenta la scuola pubblica si vede costretto a prendere ripetizioni. Qualcosa non funziona nel sistema. O i professori, o i programmi o gli studenti stessi. Per di più è un mercato nero. Il costo del malfunzionamento della scuola è a carico delle famiglie. E’ una contraddizione assurda rispetto ai principi della scuola pubblica. Per di più questo avviene senza che nessuno denunci il fenomeno. Infatti, fa comodo al sindacato e ai docenti arrotondare lo stipendio. Il Ministro dell’Istruzione e il Governo devono intervenire per regolarizzare la pratica delle ripetizioni anche attraverso degli incentivi fiscali verso il corpo docente e le famiglie. Non possiamo continuare a fare gli struzzi. Se si si fa ricorso alle ripetizioni significa che la scuola è adeguata. A meno che non consideriamo il 50% degli studenti delle superiori adeguato ai programmi. Sarebbe perciò meglio – continua Paganini – che la scuola funzionasse in modo tale che di ripetizioni private non ci fosse proprio bisogno.
Quanto fa male non accettare i fallimenti
La Stampa, 17 maggio 2016 In questi ultimi anni è stato fatto molto per favorire l’ imprenditoria, in particolare per… Continue Reading
Uno Mattina – Rai 1: Pensioni, quale futuro per i nostri giovani?
I ragazzi del 1980 rischiano di arrivare alla pensione a 75 anni? Il percorso contributivo e pensionistico dei nostri giovani non può certo dirsi facilitato. La mia riflessione ad Uno Mattina con Francesca Fialdini, Giovanni Fiori e Daniele Zunica.
Uno Mattina – Rai 1: La Bundesbank contro l’Italia
Secondo Weidmann le regole europee sono state infrante più di quanto siano state osservate. E tra i Paesi ad aver violato il Patto Europeo ci sarebbe anche l’Italia. Ne parliamo ad Uno Mattina con Francesca Fialdini e Franco Di Mare.
Agorà – Rai 3: INPS e Buste Arancioni
La vera sfida è sulla riforma delle pensioni, per l’INPS bisognerebbe distinguere le attività di previdenza da quelle di assistenza…. Continue Reading