Sulla confezione trovate “senza olio di palma”. Vi sentite meglio, vero? Poi però leggete le indicazioni nutrizionali e le vostre… Continue Reading
Omnibus La7 – La Scuola Italiana Ferma al Pennino e al Calamio
La generazione del posto fisso non esiste più. Di fronte al cambiamento epocale del mondo del lavoro la classe politica sembra non rispondervi in maniera pronta ed adeguata. E’ necessaria una struttura didattica nuova dal momento che oggi il sapere è un sapere condiviso, e la nozionistica scolastica non serve più a nessuno, tanto meno a dei giovani studenti con cui bisognerebbe, invece, lavorare al fine di sviluppare un senso critico autonomo. La scuola deve alimentare la creatività, incoraggiare la curiosità, premiare l’intraprendenza, solo in questo modo possiamo mettere i nostri giovani nelle migliori condizioni per affrontare un mondo del lavoro in costante trasformazione.
La vera riforma del lavoro è la riforma della scuola. E’ arrivato il momento di accantonare il vecchio paradigma scolastico delle lezioni frontali, in cui l’insegnante fornisce informazioni che lo studente assimila passivamente. Poniamo ai nostri giovani problemi che debbano risolvere, con pazienza ed estro, senza timore di sbagliare ma con lo stimolo a fare sempre di più e a farlo meglio. Anche le aziende hanno modificato il registro. Nello scegliere un giovane candidato per una posizione aperta, ci si affida alle sue capacità pragmatiche nel risolvere problemi, nel fare gioco di squadra e nel proporre idee sempre nuove ed originali. La questione, pertanto, non si può limitare a come creare nuovi posti di lavoro, ma a quali posti di lavoro creare.
Rainews – USA, Fuori dagli Accordi di Parigi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ieri che gli Stati Uniti usciranno dall’accordo di Parigi, il più… Continue Reading
I sentimenti anti-imprese degli italiani
La Stampa, 30 maggio 2017 C’è davvero un sentimento anti industriale in Italia? La conferma arriva da più parti oltre… Continue Reading
In difesa dell’olio di palma
Il Tirreno, 27 maggio 2017 Sulla confezione trovate “senza olio di palma”. Vi sentite meglio, vero? Poi però leggete le… Continue Reading
Rainews – Studio24: Il G7 di Taormina inizia in salita
A Taormina inizia il G7 e le premesse fanno pensare che sarà un vertice tutto in salita. Gran parte della… Continue Reading
Thank you for smoking: un pasticcio al’italiana
Affaritaliani.it, 21 maggio 2017 Quando lo Stato deve raccattare soldi per porre rimedio alle sue inefficienze fa presto a prendersela… Continue Reading
Var Group Convention: Trasformazione Digitale
Guarda l’estratto della Var Group Convention – Living Transformation
La trasformazione digitale favorisce l’innovazione perché dovrebbe abilitare nuovi utilizzi, nuovi modelli di business e anche nuovi prodotti e servizi. La trasformazione digitale supera il semplice utilizzo del digitale, quale strumento per eseguire le operazioni che si è soliti compiere in modo tradizionale – analogico. La trasformazione digitale richiede le competenze digitali ma esse devono essere accompagnate dalla capacità di impiegarle per fare innovazione. Le sole competenze servono a poco, o quantomeno si limitano a digitalizzare i processi esistenti. Con il concetto di trasformazione, il digitale è lo strumento che abilita l’innovazione organizzativa e di prodotto: in altre parole consente di realizzare ciò che prima non era possibile. Il digitale apre nuovi scenari di pensiero, ci aiuta a vedere il mondo in modo diverso. Ciò che già facevamo prima, adesso può essere fatto meglio. Ma questo non basta. Ciò che prima non eravamo in grado nemmeno di pensare, è adesso stimolato dal digitale.
Il motore della digitalizzazione non sono quindi gli strumenti ma è la visione dei singoli attori e la loro capacità di trasferire quel modo di interpretare il mondo al resto degli individui siano comunità o organizzazioni. La tecnologia digitale semplicemente abilita la visione. Questa a sua volta stimola nuovi strumenti digitali.
Sono cambiati gli scenari:
Consumatore. Non è più una massa divisa in classi o ceti ma un singolo connesso ad altri attraverso una rete di interessi. Come coinvolgerlo?
Competitività. Il cliente è anche uno stakeholder, che opera su piattaforme abilitanti che gli consentono di competere con i colossi tradizionali.
Dati. Sono la chiave per rintracciare la rete degli interessi dei singoli consumatori attraverso la quale creare piattaforme abilitanti.
Innovazione. Il processo di innovazione si accorcia, è istantaneo, la generazione di idee si prototipizza nel breve e così viene testata. Più soluzioni sono messe sul mercato, più sono saltate, ma più scalano rapidamente.
Coniugare l’innovazione con il concetto di crescita è un fattore importante ma non connotante in assoluto. Deve diventare uno status permanente, perché innovazione significa soprattutto costruire le condizioni culturali di cambiamento, sulla base della circolazione e condivisione delle informazioni, della capacità di crescita delle conoscenze e di apprendimento collettivo, implementando costantemente la capacità di ottenere risultati concreti.
Sviluppare una cultura digitale quanto più inclusiva è un processo importante che deve essere accompagnato in maniera strategica, perché la crescita dell’Italia non passa di certo dai singoli casi di successo di startup e di Pmi innovative, ma da una pervasività profonda dell’innovazione su tutte le imprese. Sopravvivere utilizzando il digitale o trasformare implementando il digitale.
Guarda l’estratto della Var Group Convention – Living Transformation
Il “senza” nelle etichette fabbrica illusioni nel cibo
La Stampa, 8 Maggio 2017 Nei messaggi commerciali trionfa il «senza». Se un prodotto è «senza» allora fa bene alla… Continue Reading
Il Jobs Act degli autonomi non guarda al futuro
Per una volta dobbiamo essere soddisfatti del lavoro svolto dai nostri parlamentari. L’approvazione della legge sul lavoro agile o smart… Continue Reading