Le democrazie rappresentative sono in crisi? Il referendum Lombardo-Veneto di oggi, il voto catalano, ma soprattutto gli esiti elettorali in… Continue Reading
Il Futuro della Politica tra Rappresentanza e Partecipazione
di Giacomo Bandini Per spiegare le radici filosofiche della democrazia partecipativa vengono spesso citati Rousseau e Marx. Il primo aveva… Continue Reading
Sei Un Manager della Partecipazione?
di Roberto Ruggiero Il vecchio modello organizzativo gerarchico è ormai in pensione. L’aumento della competitività e della complessità dell’ambiente socio-economico e… Continue Reading
L’Uso Populistico del Referendum
di Raffaello Morelli La traccia del principio di una società liberale – l’imperniarsi sul ruolo del cittadino – si evolve… Continue Reading
Il Senso delle Elezioni e il (Buon) Senso del Sorteggio
di Silvia Ferrara In Europa, negli ultimi anni, ci siamo trovati a discutere i risultati di referendum e elezioni strabilianti,… Continue Reading
Veneto e Lombardia, Già Aria di Campagna Elettorale
di Paolo Cirino Pomicino La scelta dei presidenti regionali Maroni e Zaia di indire due referendum rispettivamente nella Lombardia e… Continue Reading
La Sovranità (e il Referendum) Si Dovrebbe Esercitare nei Limiti della Costituzione
del Prof. Saulle Panizza Ordinario di Diritto Costituzionale, Università di Pisa Il tema dei referendum consultivi in programma in Lombardia… Continue Reading
Volere (Non) E’ Potere
di Benedetta Fiani Negli ultimi venticinque anni sono nati almeno trenta nuovi stati, grazie soprattutto all’implosione dell’Unione Sovietica e della… Continue Reading
La Partecipazione Attiva? Solo Una Mera Illusione
di Maria Serra Oggi si chiama ‘partecipazione attiva dei cittadini’ e dovrebbe rappresentare il naturale e conseguente sviluppo di ciò… Continue Reading
Rai Uno – Uno Mattina: Italia, Paese per Vecchi
L’Italia è uno dei paesi più vecchi dell’Ocse ma sarà ancora più vecchio nei prossimi anni arrivando nel 2050 ad avere, ogni 100 persone che hanno tra i 20 e i 64 anni, altre 74 over 65. L’Ocse segnala che i giovani italiani sempre di più sono intrappolati in lavori «non standard» e trovano difficoltà ad avere un lavoro stabile nel mercato. Il tasso di occupazione tra le persone tra i 55 e i 64 anni è invece cresciuto di 23 punti tra il 2000 e il 2016.
L’Ocse segnala che la disuguaglianza tra gli italiani nati negli anni Ottanta rispetto alla situazione della generazione più anziana è più alta rispetto a quella dei loro genitori e nonni quando erano nella loro fascia di età. Poiché la disuguaglianza tende a crescere durante la vita lavorativa la situazione nella quale si trovano i giovani oggi si trasformerà in disuguaglianza al momento del pensionamento dato il forte nesso tra guadagni durante la vita attiva e l’importo della pensione.
In Italia la differenza nell’aspettativa di vita tra chi ha livelli bassi e alti di educazione è il più basso tra i paesi industrializzati con quattro anni in meno per gli uomini meno istruiti guardando a quella fissata a 25 anni (7,5 la media Ocse) e due (3,5 la media Ocse) guardando ai 65 anni.
In Italia negli ultimi 30 anni, i giovani hanno perso sempre più terreno – in termini economici – rispetto alle generazioni più anziane, hanno difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro e si ritrovano sempre più frequentemente con lavori atipici.
L’analisi di Pietro Paganini ospite ad Uno Mattina, su Rai Uno.