RAI News Economia – Pietro Paganini – Patacca Come si realizzano i punti del programma del nuovo governo Lega –… Continue Reading
Riforme Italiane ed Influenze Europee: Quattro Anni di Novità nel Sistema Penale Italiano
di Gianmarco Brenelli Come ben si conosce, il dato comune degli ordinamenti occidentali originatosi nell’Illuminismo è costituito dal principio di… Continue Reading
Elezioni 2018: Un Paese che Non Sa Ancora Usare i Fondi Europei
di Maria Serra Perché quando si parla di Europa, ci si riferisce solamente alle politiche sui migranti? Senza nulla togliere… Continue Reading
L’UE Costruita Passo a Passo sul Conflitto Democratico fra i Cittadini
di Raffaello Morelli I lavori all’Assemblea annuale ONU e le manifestazioni collaterali, sono stati presentati come uno scontro pro o… Continue Reading
Omnibus La7 – Italia, Storia di un Welfare Tarocco
Dopo otto mesi positivi, a maggio è tornata a salire la disoccupazione, sia a livello generale che a livello giovanile. Il tasso di disoccupazione risale così all’11,3% (+0,2 punti percentuali rispetto ad aprile) e quello giovanile al 37% (+1,8%). Lo stima l’Istat aggiungendo che l’incidenza dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,4% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Questa tendenza risulta in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto ad aprile. Il tasso di occupazione cala di 0,5 punti, mentre quello di inattività rimane invariato. Risultano in aumento solo gli occupati ultracinquantenni e i dipendenti con contratti a termine: con la fine degli incentivi voluti dal Governo Renzi si inverte dunque la stabilizzazione.
Le rilevazioni dell’ISTAT si incrociano tristemente con i dati presentati pochi giorni fa dall’INPS. Nel 2005 i più poveri di tutti erano gli over 65, circa il 4% sul totale. Nel 2015 è la classe d’età che se la passa meglio di tutti, anzi gli unici a stare meglio rispetto a dieci anni fa. Non si può dire lo stesso degli under 17, in cui la percentuale di poveri triplica, passando dal 4% al 12%. Così come accade per la classe di età tra i 18 e i 34 anni, i cui poveri sono passati dal 3% al 10%. In poche parole, le uniche due classi di età la cui popolazione in povertà assoluta supera la soglia di uno su dieci sono quelle al di sotto i 34 anni.
Alla luce di questi numeri, ci si aspetterebbe che i trasferimenti erogati dal welfare italiano siano in buonissima parte protesi a coprire questo disequilibrio. Del resto, non è forse vero che la disoccupazione giovanile lambisce il 40%, che ci sono 2 milioni e mezzo di giovani che non studiano e non lavorano, che siamo il Paese che fa meno figli in Europa e che questo creerà non pochi problemi a quegli stessi giovani di oggi quando giovani non lo saranno più?
Studio24 – Rainwes: Vaccini, Debutto Zoppicante
Scontro aperto tra Regione Veneto e governo nazionale sui vaccini obbligatori per le iscrizioni dei bambini nelle scuole. Da questa… Continue Reading
I Fondi Europei: un “Affare” per Pochi Intimi
di Maria Serra A quanto ammontano e a chi sono destinati i fantomatici fondi europei di cui si fa un gran… Continue Reading
Il Progetto sull’Immigrazione non è l’Assistenza Indiscriminata
di Raffaello Morelli Il Codice del Ministro dell’Interno sui porti e le ONG è un passo di rilievo nella politica… Continue Reading
La Nuova Battaglia del Grano e il Protezionismo Maccheronico
di Pietro Paganini, Tempi.it Il governo introduce l’indicazione obbligatoria di origine del grano per la pasta. Non un buon affare… Continue Reading
Le Gestione Idrica Non E’ Cosa per Populisti
di Raffaello Morelli Volendo riflettere sul come combattere i populismi senza isterilirsi nei vocalizzi accusatori, è impossibile trascurare la questione… Continue Reading