Karlsruhe Europa dei Cittadini – PNR 172 – Pietro Paganini Buona Domenica 🌈 La sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe è una sveglia per… Continue Reading
Eurobond Corona Bond Covid-19 – PNR166
Eurobond Corona Bond Covid-19 – PNR166 Buona Domenica🌈 Perché dobbiamo ricorrere ai Corona Bond? La risposta è molto semplice (anche… Continue Reading
Bond Europei – PNR 129
Bond Europei – PNR 129 – Pietro Paganini Image by Daniel Stelle, courtesy of the NYT Un bond europeo? Una… Continue Reading
Immigrazione – Omnibus La7
Immigrazione Omnibus La7 – Pietro Paganini English version available below Ho partecipato alla trasmissione Omnibus su La7. Tema vario ma grande… Continue Reading
Studio24 – Rainews: Bisogno d’Europa
Oggi più che mai c’è bisogno di una Unione Europea forte. Il vecchio continente si trova davanti delle sfide importanti:… Continue Reading
Omnibus La7 – Le tasse della manovra: fumo, giochi e bibite
Idee e riforme. In Italia l’unico partito che sembra aver intavolato una discussione costruttiva sul processo riformistico è il Movimento 5 Stelle – e una piccola minoranza silenziosa del PD. Il centro destra, oltre le schermaglie urlate dai microfoni, non risulta pervenuto.
Come sosteneva Luigi Einaudi, le riforme economiche passano attraverso le riforme politiche, e la nostra classe dirigente non sembra disposta ad addentrarsi in discussioni e approfondimenti in questo senso. In quest’ottica va letta la manovrina di aggiustamento: un disperato tentativo di trovare risorse economiche con la mente già rivolta verso la campagna elettorale.
Il mio intervento ad Omnibus La 7
I tre pericoli del piano Industry 4.0 per le PMI italiane
Agendadigitale.eu, 16 gennaio 2016 L’Industria 4.0 è stata il Santo Graal dell’anno che chiude. Lo si è cercato nelle università,… Continue Reading
La sinistra c’è e ci prova. La destra no
Affaritaliani.it, 21 luglio 2016, Il Centro Destra si è fermato al passato. Nelle ultime settimane la Camera ha presentato il documento… Continue Reading
Arriva il primo documento per favorire la manifattura 4.0
Affaritaliani.it, 7 luglio 2016, Il Parlamento ha finalmente presentato il primo documento per favorire la manifattura 4.0. Arriva 10 anni esatti… Continue Reading
Uno Mattina – Rai 1: G7, la priorità è la crescita tra crisi e petrolio
Al G7 di Shime i capi di Stato delle sette più grandi economie industriali al mondo hanno stabilito che la priorità da affrontare deve essere la crescita economica, tra crisi e petrolio. Per rilanciare la crescita potenziale si usa generalmente una ricetta di policy mix, fatta di politiche fiscali, monetarie e riforme strutturali. Il Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, ha cercato un coordinamento al vertice del G7 per allargare il cordone della borsa con politiche fiscali espansive. Tuttavia l’opinione dell’irriducibile Germania (e anche della Gran Bretagna) è quella di puntare al solito preciso rigore. Sul tavolo, quindi, restano solo le banche centrali a ridurre i tassi e a comprare le obbligazioni per rendere più facile la ripresa e le riforme strutturali.
A quale soluzione si arriverà? Probabilmente ad un nulla di fatto. Il Vertice in Giappone sembra essere servito solo ad esporre i problemi di ciascuno, fallendo l’obiettivo di un coordinamento comune in ambito economico. Il sentore di una crisi globale è forte, tra migranti e rischio Brexit, questo intimorisce gli investitori che quindi preferiscono non investire, ripercuotendosi negativamente sulle aziende che hanno meno soldi. Il circolo vizioso finisce con il colpire l’economia che non cresce. Shinzo Abe è stato caustico nell’evidenziare uno spaventoso parallelismo. Il calo del 55% dal 2014 del prezzo delle materie prime è la stessa percentuale registrata prima del collasso di Lehman Brothers. La campana sta suonando ma nessuno presta ascolto.
L’aumento, piuttosto repentino, del prezzo del petrolio a 50$ al barile può favorire l’economia globale, anche se le aziende petrolifere soffrono ancora gli effetti nefasti del crollo del greggio a meno di 30$ al barile dello scorso anno. L’aumento del prezzo è dovuto fondamentalmente all’interruzione dell’estrazione in alcuni paesi, come in Venezuela in cui l’estrazione del greggio è arrivata a costare più della vendita del prodotto, Nigeria e Iraq, dilaniati dalla morsa del terrorismo.