Il referendum sulla riforma costituzionale in Italia si terrà domenica 4 dicembre. Gli italiani sono chiamati a votare un referendum… Continue Reading
A proposito di Stefano Parisi
Affaritaliani.it, 16 settembre 2016 Qual è l’agenda Liberale del Centro Destra? Domani finalmente lo scopriremo. Più che un’agenda sarà una… Continue Reading
La sfida è guardare al futuro
La Stampa, 12 settembre 2016, Ricomincia la scuola per una generazione che non è più assorta solo nei suoi pensieri… Continue Reading
Grillini, democrazia diretta e…
Affaritaliani.it, 9 settembre 2016, Dopo Atene, Roma. La commedia che si sta recitando in Campidoglio in questi giorni è una… Continue Reading
Anthea, la rivoluzione tecnologica travolge le assicurazioni
Corrierecomunicazioni.it, 8 settembre 2016, Con la smart car ci saranno sempre meno incidenti. Il premio assicurativo dovrebbe dunque calare sostanzialmente… Continue Reading
Studio24 – RaiNews: Italia impantanata nella crescita zero
Nel secondo trimestre del 2016 il Pil italiano è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, rende noto l’Istat. Il prodotto… Continue Reading
Cosa significa costruire edifici sicuri
La Stampa, 3 settembre 2016 Siamo davvero in grado di costruire edifici sicuri? La risposta non è così scontata come… Continue Reading
I veri investimenti li fanno i privati
Affaritaliani.it, 1 settembre 2016, Gli investimenti esteri verso un paese misurano la sua attrattività e quindi il suo stato di… Continue Reading
Agorà – Rai3: Jobs Act e la crescita dello zerovirgola
I numeri sono impietosi. Il Jobs Act ha determinato una crescita dello zerovirgola, un intervento straordinario che ha avuto il merito (unico) di mettere ordine nell’ambito dei contratti.
La politica del denominatore, una volta di più, è l’unica da perseguire. Con velocità e obiettivi mirati per favorire la digitalizzazione dell’economia, lo sviluppo delle infrastrutture strategiche e la conversione delle produzioni verso l’eco-sostenibilità. La produttività è la leva che manca all’economia da vent’anni, rilanciarla significa cambiare faccia all’Italia: se si comincia puntando risorse importanti per incentivare i bonus aziendali può essere un passo importante.
Naturalmente per ritrovare quella fiducia che ancora manca vanno rispettate le promesse fatte: la riforma della Pa, ad esempio, che ancora sconta resistenze nell’applicazione dei decreti del pur efficace piano Madia. Va mantenuta la riduzione dell’Ires al 24% e bloccato l’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia. È decisiva la proroga della decontribuzione per i nuovi assunti che tanta parte ha avuto, assieme alle nuove regole del jobs act, nel migliorare la situazione dell’occupazione e del mercato del lavoro. Si stima che costerà fino a 800 milioni. Va potenziato il bonus ricerca, agganciando il credito d’imposta al volume dell’investimento e non solo alla sua parte incrementale; così come va potenziato il piano fiscale di aiuti alla crescita economica.
Lo spazio per il finanziamento è tutto nella flessibilità di bilancio che, tra l’altro, è tempo di ripensare su scala pluriennale (perché è sul medio periodo che gli investimenti più seri e duraturi dispiegano i loro effetti). Se l’Italia saprà produrre un piano in pochi punti e ben orientato alla leva della crescita, Bruxelles non potrà eccepire nulla. Chi volesse contestare la sostenibilità del debito italiano non potrebbe non considerare che l’Italia vanta (con pochi emuli) un virtuoso avanzo primario in crescita all’1,7% e ha ridotto al minimo storico il costo medio della raccolta del debito sovrano allo 0,57 per cento.
Ma quali smart city se non sappiamo nemmeno costruire?
Affaritaliani.it, 27 agosto – Noi italiani sappiamo produrre manifestazioni di solidarietà intensa. Lo facciamo nel dramma delle tragedie che ci… Continue Reading